mercoledì 25 aprile 2012

Dipendere dal fuochista?


Caro collaboratore, cara collaboratrice.. Come datore di lavoro non devi proprio considerarmi. Considerami invece come compagno ed organizzatore del viaggio su una barca a vela di cui tu sei fiocchista ed io timoniere. Io non ti do lavoro. Se vogliamo arrivare tu cazzi la randa e io tengo la direzione. Ogni tanto ti faccio tenere il timone, ma tu me lo restituisci sempre. Preferisci cazzare la randa e lascare il fiocco. E quando siamo sulla mia locomotiva tu vuoi infilare la legna nella caldaia, ed io devo sempre fare il conduttore. Quando siamo sul mio aereo, tu vuoi riempirlo di carburante o servire i passeggeri, ma io devo sempre pilotarlo. Devo acquistare io il mezzo, il carburante, pagare le manutenzioni, e gestirne la guida... Tu vuoi solo e sempre partecipare al viaggio. E quando il viaggio non è ancora concluso tu magari mi dici che hai fame, sete e mi chiedi quando arriviamo, quando arriva la paga. Ma non consideri che io sto viaggiando con te e mi sto accolando la responsabilità del medesimo. Senza di te non potrei arrivare lo so, ma tu sembri non sapere che senza di me non saresti mai partito. E se capita un incidente, finisce la benzina o il vento, se si rompe il mezzo, è sempre colpa mia. 40 anni a pagare, bollette, tasse, associazioni, professionisti, sentenze pazze, cartelle usurarie, aggiustarti la fotocopiatrice e il computer che si rompre, ricomprarti il toner... Il muletto, rifare le vetrine.. Il negozio.. Acquistare nuove attrezzature.. Pensare nuove campagne.. Sempre io.. E tu.. Semplicemente al mio fianco. E con la crisi, privarmi del mio stipendio per darlo a te... Resistere per portarti alla pensione alla quale sei quasi arrivato e che io invece.. Non avrò mai.. Perchè Per sentirmi dire che .. Con tutti i soldi che ti devo... Ti faccio ridere se ti indico che mi hai fatto perdere qualcosa.. 10 euro Per il tuo ennesimo errore.. Per la tua trascuratezza.. La tua leggiadria di non essere mai responsabile se non della perenne sfida a resistere con te che mi hai lanciato tutti i giorni della nostra vita insieme... E che ho sempre raccolto.. Per lo spirito innato dell'agricoltore che vuole raccogliere i frutti da distribuire a tutti... Per l'istinto innato del capoclan che vuole che i propri collaboratori stiano sempre bene.. E come non perdonarti? Per l'ennesima volta io ti perdono come ho sempre perdonato i cinquanta dipendenti avuti che volandosene via mi hanno regalato il loro ricordo azionando avvocati.. O migrando da concorrenti.. Chi più stoico e stronzo di me nello stesso tempo per voler ancor oggi superare la burrasca creata dall'uragano Euro? Chi più folle di me che speri si salvarsi nel mare in tempesta ove banche, governatori e giudici vogliono far naufragare tutte le aziende? Chi più inconzapevole di me che tutte le sere cenando pane ed erba guarda il telegiornale sperando che il Presidente della propria nazione republbicata costituita sul lavoro pronunci una sola parola a favore di coloro che come me hanno mantenuto in tutti questi anni, banche, politici, giudici e statali?
La riforma del lavoro deve essere questa: coloro che lavorano devono considerarsi componenti responsabili del viaggio e non semplici marinai che amano ammutinarsi contro il proprio capitano, quando il vero problema è l'oceano euro in tempesta grazie a coloro che lo agitano furbescamente.
ermanno f.

domenica 22 aprile 2012

L'ARIDO PROFILO DEL GOVERNO ITALIANO

In questo fumetto pubblicato su http://www.bastardidentro.it/index/56, sono riassunte le tecniche Montiane, adottate verso il popolo italiano. Non ci voleva persona migliore per farci incazzare tutti. E uno che fa incazzare, non è la soluzione che cercavamo. La sensibilità di Monti e del suo governo composto da parenti della famiglia Addams, è pari a zero. Lui non sente nulla, non distingue le persone nelle loro peculiarità.  La sua e la loro esistenza e venuta al governo non sono state delle benedizioni di Dio  ma una calamità. Lui e loro non si rendono ancora conto di non aver mai fatto realmente niente nelle loro carriere niente per rendere  migliore il mondo che li circonda. Solo fallimenti bancari, dell'istruzione, dell'economia. E per questo lui e i suoi apostoli portano al mondo tutta la loro invidia, la loro gelosia, predicando a tutti la loro brama di crescita, di competitività, di potere ma soprattutto di imposizione di un metodo fiscale violento e sanguisuga verso coloro che lavorando sono riusciti a produrre ogni giorno della loro vita, qualcosa di reale. In realtà costoro, i Montiani, non hanno mai saputo fare nulla per crescere davvero, per divenire consapevoli delle peculiarità di ognuno, più amorevoli verso il prossimo, più estatici, più creativi economicamente parlando - hanno solo saputo tartassare il popolo come avrebbe potuto fare l'ultimo dei galeotti ladroni -, più intelligenti, più dialoganti con le parti. Come tutti i bancari, essi hanno saputo e sanno solo rendere il mondo un campo di battaglia, come fossero assetati della sofferenza altrui, rendendo anche i propri clienti ed adepti assetati di sofferenza altrui. Hanno saputo e sanno solo togliere agli uomini ai loro stessi dipendenti, ai loro clienti verso i terzi in difficoltà la loro umanità originaria, con la quale si comprendeva e si aiutava il prossimo in difficoltà tendendo verso di lui la mano ausiliaria pubblica, collettiva e solidale con i più deboli.
Hanno saputo e sanno solo contribuire a far cadere l'uomo al di sotto della sua umanità, e perfino più in basso degli animali. Il loro fiore umano non sboccerà mai e gli uccellini non cinguetteranno mai vicino loro. Per loro sarà sempre meglio crocefiggere Gesù e avvelenare Socrate in modo di non doversi sentire spiritualmente inferiori.

Ermann F.