giovedì 24 maggio 2012

Succede...

Perché tutto ciò che dico, penso, faccio, scrivo, in questi giorni di protesta contro lo Stato sembra che venga, ripetuto, fatto.. Da giornalisti, personaggi, persone? Forse che io abbia detto qualcosa di veramente condiviso sui miei blog peraltro non famosi? Tutti ripetono dopo che io le ho dette cose rivoluzionare contro gli effetti lesivi del fallimento bancario mondiale? Tutti lo scrivono e ripetono all'unisono ciò che ho scritto declamando gli errori governativi? Moltissime persone stanno perdendo la testa con vandalismi. omicidi, suicidi ed attentati tristi ed ingiusti... Che hanno però tutti qualcosa in comune ovvero la voglia di protestare e fermare le ingiustizie delle istituzioni.. I gesti folli e pazzi di coloro che compiono stragi ed attentati quali dimostrazioni di potenza folle che vuole forse solo dimostrare una  folle reazione contro l'insofferenza provata anche se puntata verso persone innocenti che comunque  ignorano il malessere generale o di qualcuno,  proseguendo il proprio lavoro, o la propria vita... E solo per questo ritenuti colpevoli di non fermare ciò che la loro attività stia comunque, per qualcuno, danneggiando...  Persone che possono essere facilmente eliminate solo  per pura  rappresaglia mafiosa o neo nazista... Che possono essere improvvisamente stroncati da frange sociali folli e disumane che non conoscono altro modo di protestare contro alcune classi sociali se non quello di provocare clamorosi dolore e distruzione sociale.. Attraverso stragi o attentati che siano esempio di crudeltà e sacrificio..
Inviato da BBEF 

domenica 6 maggio 2012

Antroposofia


QUELLO CHE NON HO
a cura di Ermanno Faccio
Piccolo compendio richiesto e proposto a Fabio Fazio e Roberto Saviano per la nuova trasmissione omonima
Queste brevi note antropoligiche potrebbero apparire scontate per coloro che, come sicuramente gli stessi conduttori televisivi, godono di una condizione sociale privilegiata, ma si pensi bene che queste carenze interessano in realtà, la maggior parte delle persone in Italia e nel mondo, e conoscerle, diffonderle e promuoverne la discussione ne favorirebbe la soluzione.
mangiare bene
non sto più cucinando quello che voglio, tutti mi danno prodotti ai supermercati, cibi pronti, cibi ai ristoranti, la ricetta della nonna è poco usata. Non so poi se i miei figli ritroveranno la voglia e la passione di coltivare un loro orto per conoscere il miracolo dell’eden che dio aveva originariamente assegnato ad Adamo perché avesse tutto ciò che bastava per mantenersi. La perdita di contatto con le cose semplici ma fondamentali è un bene prezioso che deve essere tramandato e che deve essere reso culturalmente diffuso a livello didattico nelle sedi scolastiche e  e nelle classi più adatte ed opportune onde non venga perduta la conoscenza di come si provvede alla propria autosussistenza attraverso il miracolo della natura.
Privilegiare queste conoscenze a quelle del giudizio, dell’artificiosità, del conto, e dell’amministrazione è regola fondamentale per sanificare le menti future che proseguiranno questa società, che devono conoscere le ragioni dell’autosussistenza prima di giudicare, creare, contare, o amministrare i propri simili. Uomini e donne compresi.
lavorare
L’uomo ha bisogno di costruire i propri ripari i propri mezzi e i propri miglioramenti.
Questo istinto è innato le donne devono collaborare con l’uomo in questo prestando la loro svelta abilità nel particolare presente, a favore dell’abilità maschile nella fermezza e nella sana progettualità a lungo termine.  
l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro. Ma nessuno sa più cosa significhi bene questa parola. Lavoro è insieme parola di derivazione latina che indica l’attività che viene intrapresa da ogni persona che voglia prepararsi qualcosa di utile nella propria giornata  dal momento che si sveglia, ma ha anche un significato scientifico descritto scientificamente nella fisica elementare.  Questo concetto di fisica è riassunto in questi semplici schemi mnemonici che definiscono la nullità di un lavoro: 1) “se prendo una valigia d’oro e la porto al terzo piano ho svolto un lavoro, ma se questa valigia non fermandomi al terzo piano la riportassi a terra avrei svolto un lavoro nullo” (!anche se ho faticato ed ho trascorso il mio tempo!). Oppure “Se io nella mia vita costruisco una casa e riesco a pagarmela, ma poi per colpa di qualsiasi motivo io sono costretto a venderla, alla fine della mia vita avrò svolto un lavoro nullo”. Questi concetti servono a spiegare agli italiani che svolgono lavoro nelle aziende private e pubbliche che non esiste solo il problema dell’assenteismo quale malcostume che genera il recesso della produttività nazionale. Il ben più grave ed occulto problema è quello dell’inutilismo del nostro lavoro e quindi dalla nullità del medesimo causato da frequentissimi errori lavorativi, rifacimenti di commesse o commissioni, restituzioni di merci, redazioni, progetti perché inutilizzabili, su cui nessun contratto di lavoro collettivo nazionale ha mai calcolato gli oneri lasciandoli iniquamente tutti a carico dell’imprenditore sia civilisticamente che fiscalmente. Se questa carenza di legislazione venisse corretta introducendo il parametro della produttività quale unico parametro di misura remunerabile, allora avremmo il rilancio dell’efficienza delle imprese e delle persone.
spendere
spendere la propria vita anche nel giusto tempo di ozio che giustifica il piacere di essere venuti al mondo contro il concetto di schiavitù verso il tempo che le affermazioni di necessità di crescita continua ci vorrebbero imporre. Spenderla per i propri hobbies ricreativi è altrettanta cosa sana come riconosciuto da tutti.
coccolare
ricevere coccole è una delle attitudini  antropologiche fondamentali. Da qui nascono gli amori, le famiglie, la vera crescita etnica che non deve farci ricorrere necessariamente alle aperture all’immigrazione fatte negli ultimi anni per assenza di crescita demografica sufficiente. La donna italiana deve tornare all’umiltà di questa consapevolezza troncando il malcostume del separatismo legale lanciato dall’industria del fallimento imprenditoriale e familiare italiana sviluppata abnormemente  nell’ultimo decennio dai i tribunali. L’esegesi e l’eidetica della corsa al divorzio per passare al marito più benestante o al mantenimento gratuito portano alla spiegazione della rinuncia al matrimonio a priori da parte dell’attuale generazione di giovani maschi in tutta Europa, ma soprattutto in Italia. 
procreare
L’altra necessità antropologica è ovviamente la rimessa di tutto ciò che si è ricevuto durante la vita ai propri eredi, non solo per una esigenza logistica e di registrazione fiscale, bensì per la certezza di poter trasferire il proprio sapere, la propria cultura provenuta alle nostre orecchie in recitazione diretta dai propri genitori e nonni. Questa cultura è il vero tesoro, quella del saper fare e del saper giudicare rispetto moltissime situazioni che i nostri avi ci hanno tramandato, permettendoci con esse di poter sviluppare le nostre carriere o addirittura le nostre aziende, che anche noi vorremmo venissero proseguite da nostri degni eredi e prosecutori di ciò che abbiamo costruito.
protestare
In qualsiasi ogni persona può sentire il bisogno antropologico di esternare e manifestare le proprie idee sebbene conosca siano contrarie ad idee altrui o idee anche solo precedentemente concordate. In questo periodo più che mai moltissima gente, invece, non riuscendo a trovare i canali ove le proprie ragioni possano essere messe subito in esame ed eventuale accoglimento nei casi di urgenza
ha visto lo svilupparsi addirittura dei suicidi pubblici quali unici mezzi di protesta possibili. Questo è il problema più grave dell’uomo: poter protestare in qualsiasi momento svolgendo attraverso la propria comunicazione un atto di democrazia diretta che i propri rappresentanti votati dovrebbero valutare immediatamente per evitare episodi di disperazione a cui abbiamo recentemente dovuto assistere. E’ nostra responsabilità non immettere nel sistema esecutivo questa importantissima funzione democratica che potrà prevenire i casi disperati già detti nelle  generazioni future. Attualmente i nostri rappresentanti politici invece, già prima di essere eletti partono per un’altra dimensione quasi divina, distaccandosi addirittura anticipatamente alla loro elezione dai loro elettori, eleggendosi ad un livello di elevazione spirituale nell’estasi del preassaporamento del proprio potenziale successo. Dopo eletti addirittura scompaiono e chiunque debba rivolgersi a loro si trova di fronte ed uffici di segreteria impenetrabili, oppure, nei casi fortunati, a sessioni di ricevimento apparentemente cordiali, ma in cui l’ascolto del problema non viene praticato e l’elettore viene sistematicamente licenziato per impegni successivi al massimo dopo cinque o sei minuti di ascolto infruttuoso, che non darà seguito a nessuna risposta risolutiva del problema segnalato. Basta. Quello che manca è proprio una nuova regolamentazione delle responsabilità degli eletti, altrimenti rinunciamo agli eletti e passiamo a strumenti informatici di sola democrazia diretta.
Grazie per l’ascolto, vediamo che farete di queste mie perle.
Un caro saluto a tutti voi.
Ermanno Faccio - faccio.org - 3488058279

Discussione del programma M5S

Programma M5S: da qui partire per integrare ed arricchire questo buon punto di partenza.
Oggi riporto su questo blog il programma pubblicato sul sito bepperillo.it suddiviso in temi.

Indice Capitoli
Stato e cittadini
Energia
Informazione
Economia
Trasporti
Salute
Istruzione

PROGRAMMA


STATO E CITTADINI

L’organizzazione attuale dello Stato è burocratica, sovradimensionata, costosa, inefficiente.
Il Parlamento non rappresenta più i cittadini che non possono scegliere
il candidato, ma solo il simbolo del partito. La Costituzione non è applicata. I partiti si sono
sostituiti alla volontà popolare e sottratti al suo controllo e giudizio.
• Abolizione delle province
• Accorpamento dei Comuni sotto i 5.000 abitanti
• Abolizione del Lodo Alfano
• Insegnamento della Costituzione ed esame obbligatorio per ogni rappresentante pubblico
• Riduzione a due mandati per i parlamentari e per qualunque altra carica pubblica
• Eliminazione di ogni privilegio particolare per i parlamentari, tra questi il diritto alla pensione
dopo due anni e mezzo
• Divieto per i parlamentari di esercitare un’altra professione durante il mandato
• Stipendio parlamentare allineato alla media degli stipendi nazionali
• Divieto di cumulo delle cariche per i parlamentari (esempio: sindaco e deputato)
• Non eleggibilità a cariche pubbliche per i cittadini condannati
• Partecipazione diretta a ogni incontro pubblico da parte dei cittadini via web,
come già avviene per Camera e Senato
• Abolizione delle Authority e contemporanea introduzione di una vera class action
• Referendum sia abrogativi che propositivi senza quorum
• Obbligatorietà della discussione parlamentare e del voto nominale per le leggi di iniziativa
popolare
• Approvazione di ogni legge subordinata alla effettiva copertura finanziaria
• Leggi rese pubbliche on line almeno tre mesi prima delle loro approvazione per ricevere i
commenti dei cittadini.
                           
ENERGIA
   
Se venisse applicata rigorosamente la legge 10/91, per riscaldare gli edifici
si consumerebbero 14 litri di gasolio, o metri cubi di metano, al metro quadrato
calpestabile all’anno. In realtà se ne consumano di più. Dal 2002 la legge tedesca, e più di
recente la normativa in vigore nella Provincia di Bolzano, fissano a 7 litri di gasolio, o metri
cubi di metano, al metro quadrato calpestabile all’anno il consumo massimo consentito nel
riscaldamento ambienti. Meno della metà del consumo medio italiano. Utilizzando
l’etichettatura in vigore negli elettrodomestici, nella Provincia di Bolzano questo livello
corrisponde alla classe C, mentre alla classe B corrisponde a un consumo non superiore a 5
litri di gasolio, o metri cubi di metano, e alla classe A un consumo non superiore a 3 litri di
gasolio, o metri cubi di metano,  al metro quadrato all’anno. Nel riscaldamento degli ambienti,
una politica energetica finalizzata alla riduzione delle emissioni di CO2, anche per evitare le
sanzioni economiche previste dal trattato di Kyoto nei confronti dei Paesi inadempienti, deve
articolarsi  nei seguenti punti:
• Applicazione immediata della normativa, già prevista dalla legge 10/91 e prescritta dalla
direttiva europea 76/93, sulla certificazione energetica degli edifici
• Definizione della classe C della provincia di Bolzano come livello massimo di consumi per la
concessione delle licenze edilizie relative sia alle nuove costruzioni, sia alle ristrutturazioni di
edifici esistenti
• Riduzione di almeno il 10 per cento in cinque anni dei consumi energetici del patrimonio
edilizio degli enti pubblici, con sanzioni finanziare per gli inadempienti
• Agevolazioni sulle anticipazioni bancarie e semplificazioni normative per i contratti di
ristrutturazioni energetiche col metodo esco (energy service company), ovvero effettuate a
spese di chi le realizza e ripagate dal risparmio economico che se ne ricava
                       
• Elaborazione di una normativa sul pagamento a consumo dell’energia termica nei condomini,
come previsto dalla direttiva europea 76/93, già applicata da altri Paesi europei.
Il rendimento medio delle centrali termoelettriche dell’Enel si attesta intorno al 38%. Lo
standard con cui si costruiscono le centrali di nuova generazione, i cicli combinati, è del
55/60%.
La co-generazione diffusa di energia elettrica e calore, con utilizzo del calore nel luogo di
produzione e trasporto a distanza dell’energia elettrica, consente di utilizzare il potenziale
energetico del combustibile fino al 97%. Le inefficienze e gli sprechi attuali nella produzione
termoelettrica non sono accettabili né tecnologicamente, né economicamente, né moralmente,
sia per gli effetti devastanti sugli ambienti, sia perché accelerano l’esaurimento delle risorse
fossili, sia perché comportano un loro accaparramento da parte dei Paesi ricchi a danno dei
Paesi poveri. Non è accettabile di per sé togliere il necessario a chi ne ha bisogno, ma se poi si
spreca, è inconcepibile. Per accrescere l’offerta di energia elettrica non è necessario costruire
nuove centrali, di nessun tipo. La prima cosa da fare è accrescere l’efficienza e ridurre gli
sprechi delle centrali esistenti, accrescendo al contempo l’efficienza con cui l’energia prodotta
viene utilizzata dalle utenze (lampade, elettrodomestici, condizionatori e macchinari industriali).
Solo in seguito, se l’offerta di energia sarà ancora carente, si potrà decidere di costruire nuovi
impianti di generazione elettrica. Nella produzione di energia elettrica e termica, una politica
energetica finalizzata alla riduzione delle emissioni di CO2 anche accrescendo l’offerta, deve
articolarsi nei seguenti punti:
• Potenziamento e riduzione dell’impatto ambientale delle centrali termoelettriche esistenti
• Incentivazione della produzione distribuita di energia elettrica con tecnologie che utilizzano le fonti
fossili nei modi più efficienti, come la co-generazione diffusa di energia elettrica e calore, a partire
dagli edifici più energivori: ospedali, centri com-merciali, industrie con processi che utilizzano calore
tecnologico, centri sportivi ecc.
                                            
• Estensione della possibilità di riversare in rete e di vendere l’energia elettrica anche agli impianti
di micro-cogenerazione di taglia inferiore ai 20 kW
• Incentivazione della produzione distribuita di energia elettrica estendendo a tutte le fonti
rinnovabili e alla micro-cogenerazione diffusa la normativa del conto energia, vincolandola ai kW
riversati in rete nelle ore di punta ed escludendo i chilowattora prodotti nelle ore vuote
• Applicazione rigorosa della normativa prevista dai decreti sui certificati di efficienza energetica,
anche in considerazione dell’incentivazione alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili
che essi comportano
• Eliminazione degli incentivi previsti dal CIP6 alla combustione dei rifiuti in base al
loro inserimento, privo di fondamento tecnico-scientifico, tra le fonti rinnovabili
• Legalizzazione e incentivazione della produzione di biocombustibili, vincolando all’incremento
della sostanza organica nei suoli le produzioni agricole finalizzate a ciò
• Incentivazione della produzione distribuita di energia termica con fonti rinnovabili, in particolare
le biomasse vergini, in piccoli impianti finalizzati all’autoconsumo, con un controllo rigoroso del
legno proveniente da raccolte differenziate ed esclu-dendo dagli incentivi la distribuzione a
distanza del calore per la sua inefficienza e il suo impatto ambientale
• Incentivazione della produzione di biogas dalla fermentazione anaerobica dei rifiuti organici.


INFORMAZIONE  


L’informazione è uno dei fondamenti della democrazia e della sopravvivenza individuale. Se il
controllo dell’informazione è concentrato in pochi attori, inevitabilmente si manifestano derive
antidemocratiche. Se l’informazione ha come riferimenti i soggetti economici e non il cittadino, gli
interessi delle multinazionali e dei gruppi di potere economico prevalgono sugli interessi del
singolo. L’informazione quindi è alla base di qualunque altra area di interesse sociale. Il cittadino
non informato o disinformato non può decidere, non può scegliere. Assume un ruolo di
consumatore e di elettore passivo, escluso dalle scelte che lo riguardano.
Le proposte:
• Cittadinanza digitale per nascita, accesso alla rete gratuito per ogni cittadino italiano
• Eliminazione dei contributi pubblici per il finanziamento delle testate giornalistiche
• Nessun canale televisivo con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da
alcun soggetto privato, l’azionariato deve essere diffuso con proprietà massima del 10%
• Le frequenze televisive vanno assegnate attraverso un’asta pubblica ogni cinque anni
• Abolizione della legge del governo D’Alema che richiede un contributo dell’uno per cento sui
ricavi agli assegnatari di frequenze televisive
• Nessun quotidiano con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun
soggetto privato, l’azionariato diffuso con proprietà massima del 10%
• Abolizione dell’Ordine dei giornalisti
• Vendita ad azionariato diffuso, con proprietà massima del 10%, di due canali televisivi pubblici
• Un solo canale televisivo pubblico, senza pubblicità, informativo e culturale,indipendente dai
partiti
• Abolizione della legge Gasparri
• Copertura completa dell’ADSL a livello di territorio nazionale

• Statalizzazione della dorsale telefonica, con il suo riacquisto a prezzo di costo da Telecom Italia,
e l’impegno da parte dello Stato di fornire gli stessi servizi a prezzi competitivi ad ogni operatore
telefonico
• Introduzione dei ripetitori Wimax per l’accesso mobile e diffuso alla Rete
• Eliminazione del canone telefonico per l’allacciamento alla rete fissa
• Allineamento immediato delle tariffe di connessione a Internet e telefoniche a quelle europee
• Tetto nazionale massimo del 5% per le società di raccolta pubblicitaria facenti capo a un singolo
soggetto economico privato
• Riduzione del tempo di decorrenza della proprietà intellettuale a 20 anni
• Abolizione della legge Urbani sul copyright
• Divieto della partecipazione azionaria da parte delle banche e di enti pubblici o para pubblici a
società editoriali
• Depenalizzazione della querela per diffamazione e riconoscimento al querelato dello stesso
importo richiesto in caso di non luogo a procedere (importo depositato presso il tribunale in
anticipo in via cautelare all’atto della querela)
 • Abolizione della legge Pisanu sulla limitazione all’accesso wi fi.
                     
ECONOMIA E POLITICA

• Introduzione della class action
• Abolizione delle scatole cinesi in Borsa
• Abolizione di cariche multiple da parte di consiglieri di amministrazione nei consigli di società
quotate
• Introduzione di strutture di reale rappresentanza dei piccoli azionisti nelle società quotate
• Abolizione della legge Biagi
• Impedire lo smantellamento delle industrie alimentari e manifatturiere con un prevalente
mercato interno
• Vietare gli incroci azionari tra sistema bancario e sistema industriale
• Introdurre la responsabilità degli istituti finanziari sui prodotti proposti con una
compartecipazione alle eventuali perdite
• Impedire ai consiglieri di amministrazione di ricoprire alcuna altra carica nella stessa società se
questa si è resa responsabile di gravi reati
• Impedire l’acquisto prevalente a debito di una società (es. Telecom Italia)
• Introduzione di un tetto per gli stipendi del management delle aziende quotate in Borsa e delle
aziende con partecipazione rilevante o maggioritaria dello Stato
• Abolizione delle stock option
• Abolizione dei monopoli di fatto, in particolare Telecom Italia, Autostrade, ENI, ENEL, Mediaset,
Ferrovie dello Stato
• Allineamento delle tariffe di energia, connettività, telefonia, elettricità, trasporti agli altri Paesi
europei
• Riduzione del debito pubblico con forti interventi sui costi dello Stato con il taglio degli sprechi e
con l’introduzione di nuove tecnologie per consentire al cittadino l’accesso alle informazioni e ai
servizi senza bisogno di intermediari

• Vietare la nomina di persone condannate in via definitiva (es. Scaroni all’Eni) come
amministratori in aziende aventi come azionista lo Stato o quotate in Borsa
• Favorire le produzioni locali
• Sostenere le società no profit
• Sussidio di disoccupazione garantito
• Disincentivi alle aziende che generano un danno sociale (es.distributori di acqua in bottiglia).

• Disincentivo dell’uso dei mezzi privati motorizzati nelle aree urbane
• Sviluppo di reti di piste ciclabili protette estese a tutta l’area urbana ed extra urbana
• Istituzione di spazi condominiali per il parcheggio delle biciclette
• Istituzione dei parcheggi per le biciclette nelle aree urbane
• Introduzione di una forte tassazione per l’ingresso nei centri storici di automobili private con un
solo occupante a bordo
• Potenziamento dei mezzi pubblici a uso collettivo e dei mezzi pubblici a uso individuale (car
sharing) con motori elettrici alimentati da reti
   • Blocco immediato del Ponte sullo Stretto
    • Blocco immediato della Tav in Val di Susa
• Proibizione di costruzione di nuovi parcheggi nelle aree urbane
• Sviluppo delle tratte ferroviarie legate al pendolarismo
• Copertura dell’intero Paese con la banda larga
• Incentivazione per le imprese che utilizzano il telelavoro
• Sistema di collegamenti efficienti tra diverse forme di trasporto pubblici
• Incentivazione di strutture di accoglienza per uffici dislocati sul territorio collegati a Internet
• Incentivazione dei mercati locali con produzioni provenienti dal territorio
• Corsie riservate per i mezzi pubblici nelle aree urbane
• Piano di mobilità per i disabili obbligatorio a livello comunale.
                     
                       
TRASPORTI            

L’Italia è uno dei pochi Paesi con un sistema sanitario pubblico ad accesso universali. Due fatti
però stanno minando alle basi l’universalità e l’omogeneità del Servizio Sanitario Nazionale: la
devolution, che affida alle Regioni l’assistenza sanitaria e il suo finanziamento e accentua le
differenze territoriali, e la sanità privata che sottrae risorse e talenti al pubblico. Si tende inoltre ad
organizzare la Sanità come un’azienda e a far prevalere gli obiettivi economici rispetto a quelli di
salute e di qualità dei servizi.
GRATUITÀ DELLE CURE ED EQUITÀ DI ACCESSO
• Garantire l’accesso alle prestazioni essenziali del Servizio Sanitario Nazionale universale e
gratuito
• Ticket proporzionali al reddito per le prestazioni non essenziali
• Monitorare e correggere gli effetti della devolution sull’equità d’accesso alla Sanità
FARMACI
• Promuovere l’uso di farmaci generici e fuori brevetto, equivalenti e meno costosi rispetto ai
farmaci “di marca” (che in Italia costano spesso di più che all’estero) e più sicuri rispetto ai
prodotti di recente approvazione
• Prescrizione medica dei principi attivi invece delle marche delle singole specialità (come
avviene ad esempio in Gran Bretagna)
                       
SALUTE                        

Informazione sulla salute
• Programma di educazione sanitaria indipendente pubblico e permanente sul corretto uso dei
farmaci, sui loro rischi e benefici
• Politica sanitaria nazionale di tipo culturale per promuovere stili di vita salutari e scelte di consumo
consapevoli per sviluppare l’autogestione della salute (operando sui fattori di rischio e di protezione
delle malattie) e l’automedicazione semplice
• Informare sulla prevenzione primaria (alimentazione sana, attività fisica, astensione dal fumo) e
sui limiti della prevenzione secondaria (screening, diagnosi precoce, medicina predittiva),
ridimensionandone la portata, perché spesso risponde a logiche commerciali
• Sistema di misurazione della qualità degli interventi negli ospedali (tassi di successo, mortalità,
volume dei casi trattati ecc.) di pubblico dominio

MEDICI per la salute

• Proibire gli incentivi economici agli informatori “SCIENTIFICI” sulle vendite dei farmaci
• Separare le carriere dei medici pubblici e privati, non consentire a un medico che lavora in
strutture pubbliche di Operare nel privato
• Incentivazione della permanenza dei medici nel pubblico, legandola al merito con tetti massimi
alle tariffe richieste in sede privata
• Criteri di trasparenza e di merito nella promozione dei primari


ORGANIZZAZIONE per l a salute

• Liste di attesa pubbliche e on line
• Istituzione di centri unici di prenotazione on line
• Convenzioni con le strutture private rese pubbliche e on line
• Investire sui consultori familiari
• Limitare l’influenza dei direttori generali nelle ASL e negli ospedali attraverso la reintroduzione
dei consigli di amministrazione
• Allineare l’Italia agli altri Paesi europei e alle direttive dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS) nella lotta al dolore. In particolare per l’uso degli oppiacei (morfina e
simili)


RICERCA per la salute
• Possibilità dell’8 per mille alla ricerca medico-scientifica
• Finanziare la ricerca indipendente attingendo ai fondi destinati alla ricerca militare
• Promuovere e finanziare ricerche sugli effetti sulla salute, in particolare legate
alle disuguaglianze sociali e all’inquinamento ambientale dando priorità ai ricercatori indipendenti
• Promuovere la ricerca sulle malattie rare e spesare le cure all’estero in assenza di strutture
nazionali
• Introdurre, sulla base delle raccomandazioni dell’OMS, a livello di Governo centrale e regionale,
la valutazione dell’impatto sanitario delle politiche pubbliche, in particolare per i settori dei
trasporti, dell’urbanistica, dell’ambiente, del lavoro e dell’educazione

AMMINISTRATORI PUBBLICI per la salute
• Eliminazione degli inceneritori
• Introduzione del reato di strage per danni sensibili e diffusi causati dalle politiche locali e
nazionali che comportano malattie e decessi nei cittadini nei confronti degli amministratori
pubblici (ministri, presidenti di Regione, sindaci, assessori).
                       
                         
ISTRUZIONE


• Abolizione della legge Gelmini
• Diffusione obbligatoria di Internet nelle scuole con l’accesso per gli studenti
• Graduale abolizione dei libri di scuola stampati, e quindi la loro gratuità, con l’accessibilità via
Internet in formato digitale
• Insegnamento obbligatorio della lingua inglese dall’asilo
• Abolizione del valore legale dei titoli di studio
• Risorse finanziarie dello Stato erogate solo alla scuola pubblica
• Valutazione dei docenti universitari da parte degli studenti
• Insegnamento gratuito della lingua italiana per gli stranieri(obbligatorio in caso di richiesta di
cittadinanza)
• Accesso pubblico via Internet alle lezioni universitarie
• Investimenti nella ricerca universitaria
• Insegnamento a distanza via Internet
• Integrazione Università/Aziende
• Sviluppo strutture di accoglienza degli studenti