sabato 27 ottobre 2012

DIRITTO AL NON VOTO BY EF



DIRITTO AL NON VOTO BY EF

Pochi sanno che la legge elettorale in Italia prevede la possibilità di rifiutarsi di votare e metterlo a verbale.

Quando si va al seggio e dopo che le schede sono vidimate si dichiara che ci si rifiuta di votare e che si vuole che venga messo a verbale.

Le schede di rifiuto sono CONTATE e sono VALIDE, contrariamente alle schede nulle o bianche o all'astensione dal voto che costituiscono purtroppo delega passiva in bianco, che viene conteggiata come voto jolly, secondo la legge elettorale vigente, che verrà acquisito dalle coalizioni che risulteranno vincenti, anche se composte da coloro che riceveranno anche un solo voto da chicchessia.

Nessun mass-media ne parla,e come di consuetudine i partiti contano sul fatto gli italiani comunque vadano sempre a votare anche se probabilmente molti andranno a votare il "meno peggio".

Esiste un METODO DI ASTENSIONE, che garantisce invece di essere percentuale votante (quindi non delegante) e consente di non far attribuire il proprio non-voto al partito di maggioranza. E', infatti, facoltà dell'elettore recarsi al seggio e una volta fatto vidimare il certificato elettorale, AVVALERSI DEL DIRITTO DI RIFIUTARE LA SCHEDA, assicurandosi di far mettere a verbale tale opzione; è possibile inoltre ALLEGARE IN CALCE AL VERBALE, UNA BREVE DICHIARAZIONE IN CUI,SE VUOLE, L'ELETTORE HA IL DIRITTO DI ESPRIMERE LE MOTIVAZIONI DEL SUO RIFIUTO (es. Nessuno degli schieramenti qui riportati mi rappresenta).

Quindi, tutti coloro che:

1 - Non sono convinti dell'attuale sistema delle elezioni che chiude per tutto il periodo di governo la bocca agli elettori, i quali, consegnando tutte le facoltà ai propri delegati, molto spesso non ricevono più dai medesimi alcun contatto periodico, anche se promesso ed atteso, anche solo per la molteplicità degli impegni a cui questi ultimi sono tenuti ad assoggettarsi per l'esecuzione del mandato.

2 - Non sono convinti che i propri delegati, anche se eletti, non possano poi agire come come si aspettano i loro elettori, perché entrati nel palazzo, restano inevitabilmente obbligati a seguire le procedure rituali vincolanti, o restano influenzati ingiustamente dai poteri forti - tra i quali banche, magistrature, apparati statali e previdenziali, grandi rappresentanti industriali italiani od esteri, ad esempio - non riuscendo poi a far valere più la vera volontà popolare.

3 - Non sono convinti che gli attuali stipendi o pensioni auto concesse dai politici del presente o del passato debbano essere mantenute, specie in prospettiva della attuale gravissima  crisi latente nata proprio per i difetti dello stesso apparato politico - capitalistico - assicurativo - bancario, sinora mantenuto dai cittadini.

4 - Non sono convinti che non assicurando immediatamente un capitale di funzionamento alle imprese, non ridimensionando immediatamente stipendi e pensioni pubbliche, non costituendo immediatamente una nuova grande banca popolare statale indipendente dal sistema bancario internazionale - come quella appena costituita da Hollande in Francia -  atta a supportare la ripresa dell'economia delle piccole e medie imprese private e pubbliche, non limitando il potere di acquisto del debito pubblico da parte delle banche, non assicurando la riforma immediata, totale, e radicale del sistema giustizia, non introducendo la responsabilità del sistema magistratura e del sistema politico assoggettandolo ad un processo penale d'ufficio, non introducendo l'affermazione definitiva della scala gerarchica della sovranità popolare da porsi alla cima della piramide, quella aziendale privata al secondo livello e quella aziendale pubblica al terzo, quella dell'amministrazione privata e statale al quarto, e quella bancaria quindi all'ultimo.

5 - Non sono convinti che non non sia giusto non far pagare immediatamente l'intera crisi mondiale al sistema borsistico - bancario che l'ha creata, tanto più che da uno studio del sole ventiquattro ore tale sistema è l'unico ad essere capiente e a detenere la possibilità di annullare tutti i debiti pubblici mondiali con una semplice autotassazione delle transazioni borsistiche del tutto indolore per loro

6 - Non sia giusto l'attuale sistema di inquisizione dell'evasione inesistente, l'attuale iper tassazione vigente, l'attuale iper sanzionismo usurante, l'abominevole iper confiscazione dei beni per il sostegno di spese di giustizia troppo care

7 - Siano convinti che bisogna intervenire subito per impedire l'esproprio del suolo italiano e dei beni dell'amministrazione pubblica ad opera di facili aste di assegnazione

8 - Siano convinti che bisogna arrestare il processo di espropriazione dell'amministrazione finanziaria che presto sarebbe traslocata a Berna e gestita tramite Poste Italiane, relegandoci in un vero e proprio "campo di concentramento di iper tassazione" gestito dai popoli del nord

9 - Siano convinti che per il futuro dei propri giovani, bisogna intervenire subito con l'unico strumento che il popolo sovrano detiene veramente ovvero il suo "sì"

DEVONO ESPRIMERE IL PROPRIO VOTO RECANDOSI ALLE URNE NEL MODO SEGUENTE:

1 - ENTRARE NEL SEGGIO
2 - FAR VIDIMARE LA PROPRIA SCHEDA
3 - FAR METTERE A VERBALE LA SEGUENTE FRASE: "MI AVVALGO DEL DIRITTO DI RIFUTO DELLA SCHEDA"
4 - FAR METTERE EVENTUALMENTE IN CALCE AL VERBALE LA PROPRIA MOTIVAZIONE AD ES.:
 "NESSUNO DEGLI SCHIERAMENTI QUI RIPORTATI MI RAPPRESENTA"

Questo e solo questo, costituirà un "NON VOTO" valido che permetterà di conteggiare il numero delle persone che pensano in questo modo.

Qualora il numero di questi voti fosse abbastanza elevato il Paese verrà posto in uno stato di arresto di ogni esecutivo perché nessuno sarebbe più autorizzato ad entrare nel palazzo di comando.

Il Paese restando così senza governo vedrebbe l'annullamento improvviso di tutti i posti di lavoro pubblici e subito si dovrebbe formare un comitato esecutivo che nomini dei ministri provvisori che garantiscano il minimo di funzionamento degli apparati statali di vitale importanza, mentre una opportuna commissione provveda a preparare la riforma dell'attuale Carta Costituzionale introducendo articoli che assicurino la conferma dei suddetti nove punti fondamentali per la salvezza del Paese Italia e del sistema mondiale gestito dalla global governance in sfregio alla sofferenza globale del pianeta.

Noi siamo il potere, perché noi siamo, non asinelli, ulivi, o margherite, ma siamo pecore buone, agnelli sacrificali, che siamo sempre andati avanti con le nostre forze, senza aiuto di nessuno e con le nostre sole forze costituiamo un gregge che deve ritornare libero di pascolare i propri prati italiani.

Nessun campo di concentramento, ma un terreno di pace e bontà dove i nostri figli possano proseguire quella tradizione che i nostri nonni ci hanno tramandato.

Nessun ragioniere padrone del nostro denaro, nessun debito inesistente o evasione fiscale irreale, solo il ridimensionamento del grande porcellum nazionale che ci ha sfruttato per molto troppo tempo.

Votare il "menu peggio" non ha pagato.

Se aderisci a questo pensiero vota che rifiuti la scheda e fallo mettere a verbale.

Se lo fai, salvi l'Italia e te stesso.

Non abbiamo bisogno delle banche.

Non abbiamo nessun debito reale.

Non dobbiamo arricchire politici, bancari o magistrati.

Riprendiamo innanzitutto il comando.

Possiamo istituire subito la Banca Nazionale Popolare come ha fatto Hollande.

Votiamo che vogliamo così.

La Sicilia deve essere la prima a dare l'esempio e l'Italia la seguirà.

COMITATO AGNUS DEUM

RETEDI


RETEDI.BLOGSPOT.COM

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lunedì 15 ottobre 2012

Crisi economica europea: troppo rigore strangola l'economia



Oggi invece il FMI inizia a lasciare spazio al dubbio - principio sano. Lo dimostra un nuovo studio di questa istituzione che mostra gli effetti nefasti per l'economia di un'eccessiva austerità fiscale. Non ci vuole molto, direte voi, e io non possono che essere d'accordo: l'Europa sta mostrando chiaramente l'avvitamento provocato dalla spirale tagli di bilancio, riduzione del PIL, nuovi tagli di bilancio per rispettare gli obiettivi del deficit.
Di fronte all'evidenza, le istituzioni internazionali si sono accorte che ad ogni percentuale di taglio del deficit non corrisponde mezzo punto di minor crescita ma molto di più. Si parla di un moltiplicatore compreso tra 0,9 e 1,7 - ovvero un segno negativo almeno doppio rispetto a quanto prevedevano.
Ovviamente questo moltiplicatore dipende dal momento economico che stiamo vivendo: crisi economica, credit crunch e così via. Per questo ora il Fondo Monetario Internazionale predica gradualismo nell'aggiustamento delle economie, presentando ad esempio piani credibili nel medio termine "perché così si può procedere più lentamente all'inizio".
Insomma bisogna essere meno ossessivi sul rispetto di vincoli di bilancio nominali, come il famoso tetto del deficit pari o inferiore al tetto del 3% del Pil. Meglio concentrarsi su obiettivi di bilancio strutturali - ovvero mostrare dinamiche di contenimento della spesa anche se non si raggiungono parametri precisi. Vedremo nei prossimi mesi in quali politiche economiche  verranno tradotte queste affermazioni di buon senso.

LINK UTILI

lunedì 8 ottobre 2012

Redditometro ipocrita e ricetta per il rilancio


Cinisello, 10:10 08/10/2012

Redditometro è un concetto inventato dai moderni finanzieri italiani per definire

la misurazione del reddito induttivamente in base alla misura dei costi assunti e

sostenuti.

La teoria recita che non si possono spendere soldi senza che sia sussistito

un reddito che ha permesso di sostenerli.

La derogabilità a questa norma è ammessa solo in caso di dimostrazione di

redditi straordinari, quali eredità o vincite, tassati comunque separatamente dalla

base imponibile del gettito reddituale tipico od ordinario.

La critica a questa logica basata sulla certezza del reddito prima di

affrontare un costo o un investimento è fortemente sostenuta dagli economisti e

dagli imprenditori che hanno visto considerare i leasing come costi sostenuti sulla

base di un reddito d'esercizio già preconosciuto dall'imprenditore durante un

qualsiasi momento dell'anno.

In realtà il reddito di esercizio risulta quasi sempre, e specialmente nei

momenti di crisi, molto improbabilmente certificabile anticipatamente.

In realtà il segreto del successo di tutte le aziende, è il poter investire

anticipatamente in costi, che solo se sostenuti in anticipo, essi stessi potrebbero

essere nel loro insieme le ragioni del successo della produzione ingenerante il

reddito finale s'esercizio.

In verità il pretendere che l'investimento in un mezzo di produzione

costituisca la rivelazione di un reddito risulta essere quindi l'antitesi della

logica degli investimenti, finalizzata a produrre eventuali redditi, verificabili

solo ex post e cioè a fine esercizio.

Risulta quindi essere lapalissiano che se si impedisce agli imprenditori a

ricorrere agli strumenti ordinari di finanziamento quali le anticipazioni bancarie,

i leasing, i finanziamenti i mutui, coi quali acquistare scorte, merci, prodotti

finiti e mezzi strumentali, tra i quali perché no, anche le autovetture aziendali

con le quali andare a trovare i clienti, visitare i lavori, recarsi presso fiere o

istituti per assistere a corsi di aggiornamento o di certificazione, ecco che si

mortifca, si frustra e addirittura si nega ogni logica positiva della ragione

dell'investimento che probabilmente ma non certamente potrà generare del reddito

tassabile, e, impendendo gli investimenti, quasi certamente non lo farà.

Un'altra cosa risulta quindi essere altrettanto certa: se si colpiscono gli

investimenti, i leasing, le spese per la produzione, questa sarà quindi destinata a

scemare miseramente in un livello di minimo mantenimento, di mera sopravvivenza, di

bieco minimalismo, come quello ove tutte le aziende italiane stanno tendendo a

restare per poter sopravvivere, assai miseramente rispetto il passato.

Ecco che quindi, rivedere questa norma, questa illogicità contraddittoria della

stessa natura dei conti di bilancio, risulta essere urgente ed essenziale per

liberare le aziende dallo spauracchio dell'inquisizione finanziaria punente

l'investimento sano.

Lo spauracchio della finanza che punisce il contadino per l'acquisto del

trattore e delle sementi, porta quest'ultimo ad evitare di arare e di seminare

pregiudicando anticipatamente il proprio raccolto.

La sommatoria delle aziende che non seminano nella propria produzione per

paura di un fisco induttivo, che formula statuizioni, deduzioni, o supposizioni

illogiche, fanno quindi formazione di una buona quota del il livello di crisi che

abbiamo raggiunto.

Tale livello di crisi economica è destinato a crescere ancora fino a che non

cesserà l'importante stato di frustrazione che provano le aziende e gli imprenditori

di piccola dimensione provocato dagli attuali regimi fiscali ingiustamente

frustranti qualsiasi logica matematica, aritmetica, probabilistica che sinora la

scuola pubblica stessa ci aveva insegnato.

Demolire il concetto della presunzione del reddito esistente a priori è

quindi condizione" sine qua non" per la possibile ripresa dell'economia.

Cosa potrebbe bastare ai finanzieri impotenti perché l legge non l'anno

creata loro? Basterebbe ragionare con logica: l'unica materia contro la quale

nessuna legge può andare perché se lo facesse sarebbe immediatamente dichiarata

nulla e quindi priva di ogni effetto reale.

Allora se la regola sancisce gli investimenti in carenza di sopravvenienza

dimostrabile, si passi come sopravvenienza anche l'offerta stessa di finanziamento

da parte delle banche, delle regioni e dell Stato.

In altre parole se un imprenditore dispone di accesso ai liberi

finanziamenti, che questi stessi vengano considerati come disponibilità propria

dell'imprenditore anche se temporanea ovvero con durata determinata entro i limiti

della rimborsabilità prevista, proprio alla stessa stregua di come si considerino i

lasciti ereditari o le vincite al superenalotto che differiscono unicamente dai

finanziamenti nel carattere di definitività della loro disponibilità rispetto a

quello di temporaneità proprio dei finanziamenti o dei leasings.
Non cambiando la sostanza della finalità con cui l'imprenditore impiega i

propri o gli altrui fondi, quest'ultima non deve essere travisata da inconsapevoli
revisori tributari in impiego derivante da propria disponibilità ingiustificata.
Coloro che si sono forgiati del titolo di istruttori dei dirigenti e degli

organici del ministero delle finanze, deve a nostro avviso, ora rispondere,

responsabilmente e non con retoriche inconsistenti o con analisi incongruenti, del

perché della insensata diffusione di questi errati concetti inquisitori quali

istruzioni per la redazione dei modelli unici, inculcati inspiegabilmente anche a

tutti i commercialisti d'Italia, senza che alcuno di essi sia insorto contro la

loro, in vero, a nostro modesto parere, lapalissiana, palese, e inconfutabile

illogicità e quindi assoluta ingiustezza.

Che per mantenere un'azienda sia necessario sostenere continuamente dei

costi, pensiamo sia concetto pacifico perché comprensibile e condivisiibile da

qualunque buon padre di famiglia, ma pure, e lo abbiamo testato, dal più umile degli

uomini della strada di qualunque estrazione politica, logica o culturale egli

appartenga.

Come ha fatto il ministero delle finanze a coniare criteri di tassazione

così iniqui ed illogici determinando così la perdita di interesse a portare avanti

la propria azienda sul territorio italiano?

Quale organo superiore di sorveglianza ha permesso tacitamente tutto questo,

lasciando che ciò avvenisse?

Perché nessun commercialista italiano, esperto di economia, aziendalista è

mai insorto contro tale iniquità redditometrica, tanto dannosa ed illogica?

Come mai, questa formula fiscale errata, da ormai cinque anni sta

impoverendo le tasche degli imprenditori, che tenuti all'oscuro sulla verità dai

propri commercialisti ignavi e impotenti, continua ad arricchire a dismisura regioni

e provincie e unità centrali dello Stato, che altro non sa fare, per mantenersi, se

non quello di rapinare i propri contribuenti?

Come si spiega che i bilanci statali, che sono i primi documenti che devono

essere pubblicati nella più completa ed esaustiva trasparenza e leggibilità per

tutti, sintetizzati sotto forma di report semplificati e leggibili da parte di tutti,

non siano mai stati disponibili e consultabili da parte di chicchessia, dall'inizio

della repubblica ad oggi?

A chi risponde che i Ministeri, l'Istat, e la corte dei Conti non hanno mai

negato i dati a nessuno, cosa risponde a proposito di una cultura della diffusione

popolare dei dati, più democratica, utile ed utile per l'autocontinenza stessa dello

scippo delle risorse tributarie allo scopo di favorire non solo il proprio

mantenimento ma addirittura, - alla luce dei recenti scandali laziali, lombardi,

veneti, piemontesi, siciliani, trentini, e chi più ne ha più ne metta - anche il

proprio sfrenato, incontinente, smisurato, irragionevole, ingiusto, anacronistico

"INGRASSAMENTO"?

Sprechi infrastrutturali per INGRASSARE SINDACI, PREFETTI E GOVERNATORI,

NONCHE POLITICI, DEPUTATI E SENATORI, TUTTI, - PORCILMENTE PARLANDO - interessati

ad ingozzarsi nel truogolo dell'inquinamento territoriale, della devastazione

economica, dell'inquisizione dei giusti, e della perdita del territorio italiano?

Non dico di mandare a casa questi PORCI, ma di TOGLIERE LA CASA ai medesimi,

perché unica pena plausibile per tali energumeni della popolazione lasciata

disinformata, terrorizzata, e frastornata quanto disorientata circo il proprio

futuro, costituisce l'abuso più abominevole di tutte le storie antiche babilonesi.

L'abominio della logica, del rispetto del semplice, dell'usurpazione

sfrenata da parte di organi tribuitari ed esattivi ciechi, ingiusti ed applicanti

false logiche inventate forse da consulenti tributari fantasisti ubriachi e

deliranti, hanno ora passato il limite e questo popolo semplice e timoroso di Dio,

non deve essere più usurpato.

Come ogni buon padre di famiglia sa, per proteggere i propri cari, la

propria famiglia, è l'unico che deve e può prendere l'iniziativa, la minoranza di

chi condivide queste poche ma chiare idee, deve ora muoversi prima che sia troppo

tardi.

Siccome dalle tendenze mediatiche si intravede solo che i politici si

preoccupano solo di passare da un'elezione all'altra, e ogni loro preoccupazione

reale consiste nell'assicurare alla propria famiglia di mantenere il cosiddetto

"CADREGHINO", il popolo della minoranza dei capi famiglia, anche se la famiglia è

composta da loro stessi e nessun altro, produttori dell'economia reale e stufi di

essere rapinati qua questo contorto quanto inutile sistema del magna magna e

dell'acchiappa acchiappa, ora devono provvedere ad imporre un nuovo sistema di

amministrazione pubblica.

L'architettura costitutiva italiana, pur solida e valida perché dura da

diversi anni, deve essere sottoposta alla sua completa applicazione reale, senza

freni o decretazioni frenanti, ogni iniziativa popolare volta ad esprimere volontà

universali come quella del referendum sulla riduzione del finanziamento pubblico ai

partiti.

Si plaudano i partiti che applicano tra loro la rinuncia di questo

finanziamento pubblico, perché danno segno dio estrema coerenza in tempo di crisi.

Si favoriscano tutte le forma di applicazione della costituzione volte a

rilanciare l'economia in modo positivo.

Si rivedano, si frenino, si correggano si riformino immediatamente tutti gli

eccessi di spesa rispetto le scarse produttività, favorendo le buone, necessarie,

fiorenti, e brillanti produttività che dimostrano un ottimo rapporto qualità/prezzo

sociale pagato dalla collettività.

Per far questo si istituiscano immediatamente agenzie specializzate di

report trasparente leggibile dall'uomo comune buon padre di famiglia anche

analfabeta, che evidenzino secondo una formula contabile concordata con il team di

questa commissione popolare costituenda,  le eccessività o i virtuosismi dei

rapporti / qualità resa e costi sostenuti - gravati sulla comunità, di ciascun ente

pubblico, direttamente facente parte degli apparati governativi statali, regionali,

provinciali, comunali, militari, governativi classici, ma anche di quelli

direttamente collegati, quali sanità, istruzione, previdenza, banche, giustizia,

esazione, e fisco.

Si provveda poi a selezionare tutto ciò che serve da tutto ciò che non può

servire nello stato in cui si trova, e lo si separi da tutto ciò che è invece

utilmente attivo ed utilizzato dalla società.

Si provveda a classificare, classificare, giustificare insomma tutti ciò che

non serve per il suo stato di attuale inutilità sociale e lo si ripensi in modo di

poter trovare la sua futura ricollocazione in una formula di rilancio che trasformi

la sua attuale inutilità in una futura utilità sociale.

Si provveda a promuovere il riassetto dei luoghi aperti al pubblico, e gli

uffici svolgenti attività pubblica, dando loro un'immagine aperta e non chiusa,

serena e non contratta, ordinata e non disordinata, ma soprattutto positiva e non

negativa, volgendo tutte le caratterialità direttive ed impiegatizie del settore

pubblico verso un atteggiamento coscientemente e sinceramente più aperto verso il

pubblico che deve servire.

Si provveda a studiare procedure che minimizzino i tempi procedurali sino

alla loro decimazione invece che verso la loro costante amplificazione, come si

verifica nello stato attuale, in quasi tutti gli uffici pubblici e para-pubblici.

Si provveda a fornire ciascun individuo dei mezzi necessari al mantenimento

della propria dignità a far data immediata, provvedendo a creare politiche

altamente incentivanti i nuovi contratti lavorativi nell'immediato, anche se a a

costo di acquisirne le risorse relative attingendone le risorse a scapito delle

attuali eccessive formule previdenziali, invero impossibili e irraggiungibili e

quindi di fatto insostenibili da parte della società.

Si provveda infine a creare degli organi di sorveglianza costituiti dalle

stesse agenzie di rating statale all'uopo create, al fine di mantenere costanti i

ritmi di ottimizzazione di tutti i ministeri, minimizzati, e di favorire quindi la

creazione tendenziale di un avanzo di bilancio piuttosto che un deficit.

Queste ed altre considerazioni è necessario adottare, perché in difetto,

nessuno potrà sostenere il confronto verso i propri figli quando ci chiederanno?

Papà, perché abbiamo perso l'Italia che era nostra da ormai tanti anni?

Istituzione F.L. Cinisello