lunedì 13 luglio 2015

BASTA EQUITALIA FROM "NO TAX MOVEMENT"

Come scritto ben nel 2001, dall'avv. Alfonso Luigi Marra, in forma cartacea e sul suo sito in questo articolo intitolato "Diffusissimi quanto gravissimi rapporti di parentela tra giudici tributari ed avvocati di Equitalia, e necessità di chiarire con i processi il ruolo che ciò ha negli "orientamenti" della "giurisprudenza" tributaria.
Necessità di interrompere l’attività di Equitalia data l’inestricabilità del groviglio di violazioni che connotano il suo operato da ogni angolazione.
Criminalità della tassazione stante il signoraggio bancario, e neecessità di portare allo scoperto quella parte della magistratura e dell’apparato ministeriale, poliziesco ed esattoriale, che costituisce il principale baluardo del crimine del signoraggio bancario e del conseguente crimine della tassazione."
Possiamo desumere, l'assurdità dell'esistenza di tasse eccessive, persecuzioni tramite Equitalia, e soprattutto interessi passivi usurari, che le banche continuano ad addebitare ai cittadini.
"...Non dobbiamo più, cittadini, fare come chi, avendo la casa infestata da serpenti velenosissimi, inizi la disinfestazione dalle formiche.
Dobbiamo invece spezzare le gabbie psicologiche in cui ci chiudono incantandoci con la spettacolarizzazione dei problemi o dei crimini funzionali a distoglierci.
Dobbiamo cioè schiacciare con la recriminazione sociale sotto il peso dei loro crimini coloro che hanno trasformato in un dramma il presente ed il futuro dell’umanità, ovvero coloro che si siano consciamente resi fautori e fiancheggiatori del signoraggio bancario primario e secondario e del crimine della tassazione, perché, come vedremo, le tasse sono illecite, e potranno e dovranno essere abolite non appena sarà abolito il signoraggio.
Né dobbiamo perdonare coloro che di questi crimini siano artefici inconsapevoli, ma dobbiamo invece additarli come incapaci e rimuoverli pertanto da ogni carica o incarico.
Per riuscirci dovete aiutarci , rivolgendovi ai vostri avvocati per ricorrere in massa contro quelle concezioni e quella parte della magistratura, dell’apparato, delle polizie e delle orrende entità come Equitalia il cui abominevole sostegno rende possibili questi crimini.
Magistrature e polizie che li sostengono perché sono state messe comode dal regime, ma cambieranno appena fiuteranno che sta per cambiare il vento, e del resto sono marce solo in parte.
Dovete anzi rivolgervi in massa ai vostri avvocati per proporre azioni giudiziarie proprio per intercettare la minoranza di buoni giudici affinché con i loro provvedimenti scardinino il vigente sistema criminale.
Inoltre, sconfiggere questi mostri, risolvendo così anche la crisi, è semplice.
Non dobbiamo cioè far altro che ottenere la nazionalizzazione, mediante però la confisca, e non certo comprandole, delle centrali del crimine del signoraggio primario, ovvero la BDI (Banca d’Italia), la BCE (Banca Centrale Europea), la FED (Federal Reserve) ecc.
Dopodiché dobbiamo far dichiarare fuori legge il signoraggio secondario.
Cose che renderanno palese la criminalità anche del fisco e ne causeranno quindi la fine.
Prima di procedere devo però nuovamente spiegare cosa sono il signoraggio primario e secondario.
Ribadito dunque che le banche centrali sono incredibilmente private (la BdI, è di proprietà per l’85% di banche commerciali, per il 10% di assicurazioni, e per il 5% dell’INPS, ed è a sua volta proprietaria del 15% delle BCE), il loro signoraggio primario consiste: -1) Nello stampare continuamente da proprietarie le banconote al costo della carta e dell’inchiostro (dal 1929 non occorre alcun corrispettivo in oro, né è mai realmente occorso).
Banconote la cui quantità è nota solo a loro, perché i numeri di serie non sono progressivi, e non si sa cosa significhino.
-2) Usarle (al valore in euro, dollari ecc.
su esse stampato) per comprare dagli Stati udite udite un pari importo in titoli del debito pubblico (BOT, CCT, BPT, CTZ).
-3) Vendere i titoli alle aste, riprendendosi i soldi e lasciando allo Stato il "debito pubblico" inventato mediante questo crimine.
Crimine attraverso il quale, quindi, più soldi "iniettano", più si arricchiscono.
Soldi che, per di più, "iniettano" in buona parte di nuovo nelle loro stesse casse, cioè nelle casse delle banche commerciali, loro proprietarie.
-4) Iscrivere fraudolentemente al passivo, in bilancio, l’importo delle banconote stampate a costo zero allo scopo di "pareggiare" iscrivendo all’attivo i titoli o il ricavato della loro vendita, ed occultare così queste enormi somme per poi riciclarle mediante centrali interbancarie mondiali, fra cui innumerevoli fonti Internet indicano la Clearstream, l’Euroclear, la Swift ed altre.
Crimini attraverso i quali i proprietari della BdI, all’aliquota del 50%, hanno fin qui evaso tasse per OLTRE 1000 miliardi di euro, cioè per la metà delle banconote emesse, che devono ammontare a 2150 miliardi di euro, visto che sono state via via stampate proprio per "acquistare in contropartita" i 2150 miliardi di debito pubblico.
2150 miliardi rubatici addossando a noi il "debito pubblico" ed i relativi interessi, laddove ne sono responsabili la BdI/BCE, avendone esse (non lo Stato) riscosso il corrispettivo.
Fermo restando che la non progressività dei numeri di serie delle banconote induce a pensare che la loro quantità è fuori controllo.
-Il signoraggio secondario consiste invece nel fatto che il sistema bancario realizza prestiti per un ammontare 50 volte maggiore del denaro che detiene.
Cosa questa che non ha effetti di per sé negativi, perché causa la monetizzazione della società.
Per innescare gli scambi è infatti necessario produrre una adeguata quantità di denaro, e le banche non lucrano direttamente su questa creazione di denaro cartolare, perché per ogni euro altrui prestato ve ne sarà un altro che devono restituire.
Sennonché così facendo riscuotono illecitamente interessi anch’essi cinquantuplicati su ognuno di questi prestiti di denaro altrui, per i quali hanno invece diritto solo a dei compensi per il servizio (che già riscuotono), dovendo gli interessi andare ai proprietari del denaro in relazione ad ognuno dei cicli di queste creazioni di denaro.
A parte poi che non devono essere le banche, ma delle organizzazioni di proprietari dei soldi OVVERO I CITTADINI, I POPOLI E I LORO RISPETTIVI STATI, a decidere a chi devono andare i prestiti del denaro creato con la cinquantuplicazione.
Problemi per risolvere i quali occorre semplicemente parificare i tassi attivi a quelli passivi, facendo il modo che gli interessi vadano tutti ai proprietari delle somme.
Cose dalle quali discende che l’illecito concetto di tasse oggi vigente è frutto di uno schema psedogiuridico, di una tirannide criminale, mirante sia a disseccare le vene della società anche dal quel poco di sangue rimastovi dopo il signoraggio, che a soggiogarla mediante il criminalizzarla in quanto dedita all’evasione.
Uno schema come vedremo così falso e rozzo che occorreranno profondi studi sociologici e psicanalitici per cercare di capire come è stato possibile che la società sia stata tanto a lungo dominata da simili poteri, sconfitti i quali sarà sconfitta ogni ragione di crisi e di malesse sia materiale che morale.
Ferma restando la complessità della condizione umana.
Un sistema, quello fiscale, criminale non solo nelle essenze, ma anche dal punto di vista dei reati più terra terra.
Chissà infatti dove mettono i magistrati la dignità, l’onore, la decenza e la coscienza, quando massacrano la gente con le sentenze mentre operano da mandatari delle cosche del signoraggio e del fisco.
E chissà invece dove mettono il senso del ridicolo, quello delle proporzioni ed il buon gusto quando spaccano il capello giuridico negligendo che l’intera chioma macera nei liquami e loro ci sguazzano dentro.
Un regime del quale, a parte il signoraggio e l’illiceità delle tasse, ai quali magari non arrivano, perché sono mediamente anche molto ignoranti e pervasi di luoghi comuni, fanno anche finta di non vedere nemmeno i crimini da marciapiede, quali la notoria vendita delle sentenze da parte delle Commissioni Tributarie, specie nel meridione.
Senza contare che sembra quasi che la possibilità di diventare avvocato di Equitalia sia preclusa a chi non ha il padre o un altro parente stretto giudice tributario, o addirittura non sia giudice tributario lui stesso.
Un intreccio di così gravi e sfacciate violazioni che le sentenze delle Commissioni Tributarie non possono che essere tutte nulle per mancanza di presupposti minimi di legittimità, e l’attività di Equitalia non può che essere interrotta, stante l’inestricabilità delle troppe violazioni.
Cose di cui parlo tranquillamente sia perché sono desideroso di scontrarmi con simili mostri per liberarne la società, e sia perché, pochi giorni fa, addirittura per radio, ho sentito non so chi chiedere a non so che esponente del Ministero delle Finanze come si spiega che a Trento i ricorsi alle Commissioni Tributarie vengono rigettati all’80% ed a Lecce accolti all’80%.
Affermazione che in un lampo ha squarciato nella mia testa ogni velo, perché la domanda, oltre che ironica, era ovviamente retorica, non potendo quelle percentuali dipendere altro che dal commercio delle sentenze.
Domanda alla quale l’imbecille del Ministero indifferente al fatto che simili cose non possono che essere basate su una pressoché generale collusione nel tacere per poter così ciascuno continuare a lucrare, rubare o speculare in un modo o nell’altro a sua volta in un sistema di ricatti ormai universale rispondeva con un ghignetto persino sussiegoso che non si può certo affermare che i giudici siano corrotti in massa, ma la cosa merita attenzione.
Cose in seguito alle quali ho fatto un po’ di domande in giro, ed ho così appreso vox populi che vincere o non vincere dinanzi alle Commissioni dipende dall’essersi o no rivolti ai "canali giusti", perché, sempre secondo la vox populi, cani e porci sanno che, da anni, ma è la magistratura che dovrà appurare da quando, pagando un 20% circa, si possono comprare le sentenze.
Un assurdo nell’assurdo perché quei giudici, vendendo le sentenze, magari lucrano indebitamente, ma fanno cosa meritevolissima, visto che lo Stato è associato a delinquere con le banche centrali e commerciali nel crimine del signoraggio primario e secondario, e quindi nel crimine di estorcere le tasse ai cittadini.
Tasse illecite perché se non esistesse il crimine del signoraggio, lo Stato, quando ha bisogno di soldi, non dovrebbe far altro che stamparli.
Stamparli ed erogarli senza che questo provochi alcuna inflazione, perché lo Stato i soldi li dà solo e sempre a fronte di beni, prestazioni o diritti, che costituiscono una ricchezza reale che quindi li copre nel momento in cui vengono erogati, ovvero, come dico io, li invera.
Inveramento che non si verifica quando i soldi vengono prodotti dai falsari, ovvero dalle banche centrali e commerciali, perché esse li attribuiscono a se stesse senza alcun corrispettivo.
Cosa questa che incrementa indebitamente la quota del denaro complessivo di loro proprietà a scapito della quota dei cittadini, che è poi ciò che definiamo impropriamente inflazione.
Se infatti tutte le banconote ed il denaro cartolare di un paese ammontano a 100, ed un falsario stampa banconote o crea denaro cartolare per un altro 100, portando così a 200 il denaro complessivo, avrà attribuito a sé i 100 che ha creato in cambio di nulla, cioè senza preventivo inveramento.
Quando quindi userà i "suoi" 100 per acquistare beni o pagare servizi si approprierà indebitamente di metà della ricchezza reale, e diminuirà del 50% il potere di acquisto dei 100 in mano alla società.
Ecco così spiegato perché, lo ripeto, quando sarà finito il signoraggio primario e secondario, le imposte (IRPEF, IRES, IRAP, IVA ecc.) andranno abolite.
L’attuale sistema fiscale consiste invece in un "mettere al centro" il proprio contributo in proporzione al reddito, in modo che il denaro sia poi ridistribuito secondo equità.
Esso si basa cioè sul rovescio della giusta impostazione, perché la collettività è assurdamente costretta a comprare i soldi dalle cosche bancarie indebitandosi (il debito pubblico).
Ne deriva che, alla fine, per evitare di doverne comprare troppi indebitandosi troppo, cerca di strappare quel che occorre ai cittadini mediante il sistema criminale detto fiscale.
In pratica si può dire che lo 0,1% della società umana froda gran parte dei proventi del lavoro collettivo, per cui l’altro 99,9% deve poi accapigliarsi per dividersi il residuo.
Tasse che sono state inventate dal potere economico (le dinastie dei banchieri) anche per "dividere e comandare", essendo servite a criminalizzare buona parte della società in quanto dedita all’evasione, ed a generare un clima di scontro, assurdo e lesivo degli interessi di tutti, tra i titolari di partita IVA, che le evadono, ed i lavoratori subordinati, che invece "le pagano fino all’ultima lira", laddove sarebbe forse più esatto dire che costituiscono una tassa sul lavoro in danno sia dei datori che dei lavoratori.
Imposte che possono essere sostituite da un’unica tassa ("la generale"), tipo IVA, secondo però un criterio di solo dare, e non dare/avere, di entità variabile, che gravi su ogni tipo di beni, prestazioni, servizi ecc." . Consigliamo al lettura di tutti i documenti di queto stoico professionista nonché cittadino, che non deve essere lasciato isolato come un "Don Chisciotte" solitario, ma che deve essere attorniato di colleghi professionisti che amplifichino i suoi sforzi per porre fine ai mali del mondo: Stampatori di soldi e banche private.

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