sabato 31 dicembre 2011

Auguri con tesi sull'euro-dollaro.

Centocinquanta anni di Unità d'Italia: tante raccomandazioni dell'ill.mo Pres. Napolitano, sul rimanere uniti.
Ma uniti a chi?
Ecco la storia dell'Europa: leggi
Si sa che i napoletani soprattutto sono soliti dire ogni capodanno, "chi ha avuto, ha avuto, e chi ha dato ha dato scurdammece 'o passsato.... ecc,", ma questa, è forse equità?
Come sempre in tutte le "Unioni" solo gli "svelti" portano a casa qualcosa, mentre gli "altri" vengono spesso turlupinati e spesso se ne stanno pure in silenzio.
Ecco gli Auguri di fine anno da parte di retedi.
Con questo nome abbiamo voluto denominare la rete di Italiani e di Intelligenti, che, come noi, i conti comunque potrebbero anche saperli fare.
Se le genti inermi non hanno voce perché troppo deboli o troppo vecchie, daremo quindi noi loro la voce per chiedere ragione di una nazione sull'orlo della sottomissione al computer bancari.
Coloro che amano strozzare la gente facendo troppo belle le loro vesti, rimarranno presto anche fuori dalla sana continenza fisica e mentale.
Chi continua a stampare debiti verso se stesso o verso il proprio popolo indebitando persino i propri nonni e i propri nipoti, al solo fine di non ammettere la propria tensione finanziaria se non il proprio fallimento, promuove equità o non vuole semplicemente ammettere che il sistema è chiaramente già fallito perché fondamentalmente erroneo?
Ci non ammette che la crescita di ogni organismo non può essere lineare o iperbolica, ma è classicamente parabolica, non compie forse un grave errore strutturale e progettuale dell'economia di una società?
Mangiare case,  non è possibile per nessuno, e neanche costruirle o mantenerle gratis.
La propria casa rappresenta il proprio credito e il proprio debito contemporaneamente, sia per il beneficio utilitaristico che ne rappresenta l'utilizzo o l'affitto, che per il costo energetico, gestionale, e per la quota di reintegrazione da accantonare ogni anno per la sua futura e certa necessità di manutenzione, in quanto bene soggetto ad invecchiamento.
Molte case, quindi fanno molto mercato , ma troppe fanno un eccesso dannoso per la collettività.
La crescita non può quindi essere continua, perché l'albero adulto non deve essere tagliato perché non aumenta continuamente la sua produzione, al contrario deve essere lasciato stare nel cuore della sua maturità e nella linearità appiattita della curva della sua produttività.
Ma tutti alla televisione continuano a parlare di crescita da riprendere, da ricostituire: professori, leader, premier, presidenti, cronisti, opinionisti, tutti insomma.
Ma il paese non può più crescere, perché le Regioni hanno venduto il territorio ai Francesi che con Auchan e Leroy Merlin hanno aggredito il commercio locale eleggendo pure sede nei paradisi fiscali, e ai tedeschi che con RDB, Nestlé, Metro, Obi stanno anch'essi saturando il nostro spazio territoriale con il benestare delle regioni italiane.
Il molto parlare dei media disturba quindi solo l'anima dei semplici, coloro che sanno che l'invasione è ormai attuata, e che la crescita quindi la faranno loro non noi.
Intere città che hanno visto la chiusura dei negozi e il proliferare delle agenzie bancarie, delle scommesse,   e dei centri massaggio cinesi, sono la prove certa della fine della crescita italiana: perché allora Napolitano, il nostro Presidente, il rappresentante dell'unità, dice che dobbiamo riprendere a crescere? Non ha visto anche lui come è cambiato il territorio da anni? Il capo dell'unità, non poteva orientare i politici prima che tutto ciò succedesse? Ed ora che vuole? Che crescano le nostre banche con la moneta che non possono prelevare per eccesso di indebitamento nazionale?
Se è pur vero che è impossibile che l'acqua torni pura senza rimanere ferma, è anche vero che il sonno di chi non vuole parlare, l'immobilità di chi ha paura ad esporre le proprie idee, o la festa senza misura dei giovani o degli irresponsabili che non vogliono prendere in mano questo Paese offuscano la coscienza comune.
L'immobilità assoluta della politica per gli italiani sarà la morte degli stessi.
Chi mantiene gli italiani in questo stato di torpore?
Chi continua ad assicurare che anche con la crisi ce la faremo se resteremo uniti? Ma uniti a chi?
Non è grande chi regala qualcosa a tutti, bensì chi non arreca ingiustizia a nessuno.
Immobilizzare un sistema economico bimillenario è un'ingiusta causa di morte sie delle sue genti che dei loro giovani.
Continuare a dare pane e giochi al popolo, per distrarlo da una tassazione sociale impossibile da sostenere è povera pratica politica illusoria che avrà vita breve perché porta all'esasperazione un popolo che da benestante ora sta diventando povero, un'esasperazione che può portare al suicidio, alla remissione in umiltà, oppure alla reazione politica.
Abbiamo visto tutti gli aumenti di suicidi o le insurrezioni che si sono registrate quest'anno.
L'educazione sociale al gioco d'azzardo e la diseducazione alle prove reali non sono buona pedagogia né per le genti né per i loro giovani.
Chi fugge la prova utile fugge la vita eterna.
Il vero popolo italiano, quello autonomo, quello dell'economia reale, ora chiama la vera giustizia umana.
Una giustizia che non può essere quella forense che è ormai pura farsa, o quella bancaria che pura concorrenza ai propri stessi clienti, e non quella fiscale che è fatta della inutile catena di Sant'Antonio creata dalle stesse banche, Fisco, Inps ed Equitalia.
Fermiamo subito tutti questi errori operativi.
Fermiamo subito chi ha voluto e vuole venderci alle macroregioni, e fermiamo per un momento la tav non chiesta dagli italiani,  che vuol far lavorare solo il paese Gallico, bucandoci l'alpe protettrice.
Reagiamo ad una una moneta che gioca al gatto col topo e che così non serve a nessuno.
Chi specula coi mezzi di scambio compie abominevole scempio in ogni economia come sancito dallo stesso Aristotele come nel suo libro intitolato "Politica".
Se le banche acclamano crescita continua per la propria autoalimentazione, allora vuol dire che sono legate a leggi matematiche innaturali, ovvero iperboliche e non paraboliche, e quindi insostenibili dalla società che può essere solo a crescita parabolica.
Se di banche ce ne sono quindi troppe, se ne chiudano subito la metà.
Come fare questo? semplicissimo.
Se l'euro continuasse ad imporci cose impossibili, piuttosto che perire potremmo allora tornare ad altri sistemi di scambio economico, sino a che i politici di eurolandia non avranno capito la lezione dell'equità necessaria tra i bund dei tedeschi e i buoni degli altri stati.
Come se in una nuova società alcuni soci che pretendessero di avere un prezzo delle proprie azioni quintuplo rispetto quello degli altri soci, vedrebbero questi ultimi uscire dalla società, lo stesso si deve fare con la storia degli spread dei bund tedeschi verso i buoni degli altri paesi.
Gli stati non possono fallire, possono solo dire di essere poveri rispetto ad altri stati.
Nei paesi poveri, da sempre esiste un doppio corso monetario: ovvero quello ufficiale rappresentato dalla moneta locale, e quello parallelo rappresentato da una moneta forte di riferimento.
Anche per noi, la soluzione dei nostri problemi, potrebbe essere il ricorso a questo ammortizzatore sociale, che potrebbe attutire gli effetti dell'espropriazione del territorio, delle banche, e dello stesso euro presidiato dalla tedesca BCE, e presto del sistema fiscale italiano che pare debba essere trasferito a Berna,  come dettato dalle delibere e dagli effetti della recente ultima presidenza tedesca in Europa.
Ricorrendo alla moneta forte dei paesi poveri, un euro-dollaro per esempio anziché l'Euro, potremmo esercitare una nostra  legittima facoltà di autodeterminazione, verso una banca tedesca che ci impone prezzi differenziati dei bund contro buoni.
Reintegrando i contratti di swap commerciale, ovvero gli anticipi su fattura, o i fidi di castelletto, gli accrediti s.b.f., che sono stati letteralmente annullati dal sistema bancario italiano nel corso degli anni 2010 e 2011, per quanto sottoscritto dall’abi a Basilea 1,2,3 ecc., mettendo quasi sul lastrico migliaia di piccole aziende che si basavano su questo storico tipo di contratto commerciale bancario, potremmo ridare rilascio alle imprese.
Lo swap commerciale bancario, corrisponde al baratto rapido del credito: un mezzo questo, che ci ha accompagnato dal 1957 ad oggi.
Con questo strumento annullato da Basilea e Tier,  potremmo rivitalizzare tutti i nostri conti commerciali a costo zero per tutti.
Ma ciò è contrario ai costumi dei tedeschi e degli austriaci ove tutto si paga sempre in anticipo, per la loro notoria diffidenza sociale verso tutti e verso loro stessi, e questa cultura rigida, pare non possa essere superata dalla cultura maggiormente elastica e comunicativa dei paesi sud europei.
Se l'euro ci dice no, allora, per salvarci, per riemergere più rapidamente, potremmo acquistare dollari simultaneamente con la rete di Bankitalia o altra banca, riprendendoci le nostre sane attitudini al mercato dell'autocredito commerciale, tanto deprecato dai signori della Baviera, che ritengono che il credito non possa essere concesso dalle stesse aziende commerciali tra loro stesse, bensì solo dalle banche.
Ma che succederebbe se tutti acquistassimo dollari contro euro?
Proviamo ad immaginare.
Se acquistassimo per esperimento il 7 gennaio con la metà degli euro giacenti nei nostri conti,  dei bei dollari vedremmo l'inizio dei fuochi d'artificio perché l'euro comincerebbe a calare di valore.
Essendosi deprezzato da solo, per la manovra Monti forse, dal cambio contro dollaro di 1370 a1290 ovvero del sei per cento circa in sole due settimane, se dei 1600 miliardi depositati nei conti delle banche italiane venissero acquistati 800 miliardi di dollari, prevedibilmente l'euro perderebbe subito un altro dieci per cento secco.
Ma questo non sarebbe ottimo per i restanti euro giacenti nei nostri conti che si svaluterebbero quindi immediatamente del decimo.
Ma ciò è fisiologico per la supportazione dell'operazione, che necessita una doppia ripresa.
Se poi acquistassimo il 14 gennaio ancora dollari con i restanti euro, vedremmo questi ultimi deprezzarsi inesorabilmente di un ulteriore decimo, ma ciò farebbe prevedibilmente schizzare lo spread buoni-bund italo-tedeschi dagli attuali 520 punti negativi a 520 punti positivi.
Come risultato ci troveremmo con 1600 miliardi di dollari apprezzatisi su euro di un bel venti per cento, quindi avremmo immediatamente guadagnato 320 miliardi, coi quali potremmo comprare in dollari quasi gratuitamente i fondi overnight attualmente giacenti nella casse bce, che essendosi svalutati da euro 500 miliardi ad euro 400 miliardi, ci costerebbero per differenza solo 80 miliardi.
Allora il problema passerebbe al franz-reicht e noi potremmo passare a dettare legge.
Ma costoro farebbero fuoco e fiamme pur di difendersi.
Allora, se dicessimo ai nostri parlamentari che entro il 10 febbraio si votasse che l'euro venisse definitivamente secondarizzato dal sistema bancario italiano avendo noi l'esigenza di adottare una nuova lira, necessaria secondo la nostra politica economica nazionale interna, necessaria per il ripristino della nostra autonomia gestionale storica (circa due millenni di storia), vedremmo definitvamente Merkel & C. Messi fuori gioco.
Tanto siamo appoggiati dagli americani, che ci importa di loro?
Nel viaggio di ricostituzione dell’euro federale, loro sarebbero pienamente disponibili ad assisterci con il dollaro.
Ciò aumenterebbe sensibilmente la nostra indipendenza verso BCE e allora potremmo puntare sulla costituzione di una vera e propria banca federale europea senza differenze di spread tra i buoni degli stati aderenti, nella quale riproporre l'ingresso a tutti i paesi europei, che sarebbero tutti d'accordo ad uscire dalle imposizioni di BCE.
Poi se si votasse che il nostro debito in BOT, BTP venisse assorbito dalla nuova moneta allora non dovremmo più nulla a nessun investitore anonimo per autoderteminazione, ma sopratutto perché con gli euro-dollari con cui potremmo coniare pure, in caso di ulteriore emergenza, delle “nuove lire”,  bankitalia potrebbe anche ricomprarsi tutto il debito pubblico residuale, in un piano pluriennale,  acquistato dai paesi stranieri come Cina, Giappone, Israele, Francia, Inghilterra e Usa, che essendo in euro anch'esso verrebbe svalutato dal superdollaro e da 1900 miliardi passerebbe a 1520 milardi con ulteriore guadagno di 380 miliardi.
Ecco che imposteremmo non la perdita dell’amministrazione statale, bensì la riconquista dell’indipendenza.
L'acquisizione sarebbe finanziata dal nuovo EURO-DOLLARO o successivamente dalla  NUOVA-LIRA, che avrebbe naturalmente dei tassi di prestito agevolati preconcordati.
Solo così facendo metteremmo subito a nanna tutti questi rimedi dell'uomo della strada adottati dai teutonicissimi professori, del governo Monti, & c..
Ecco perché bisogna sostenere che un quartetto di veementi servitori del franz reicht non ci serve adesso. 
Ci serve azione in qualità di stock holder - money-holder.
La recente enciclica che vuole la promozione dell'equità potrebbe così essere attuata.
Fermare quindi subito il quartetto macabro dei professori tristi che ci sta disseminando la vita di una moltitudine di trappole sociali è priorità assoluta nell'agenda del nuovo anno.
Punto.
L'euro-dollaro è a nostra disposizione perché gli U.s.a. non vedono l'ora di aderire a questa iniziativa intelligente e anche proficua per loro.
La nuova lira o il nuovo Euro sono la nostra unica difesa contro l'atteggiamento normannico di BCE e c.
Far girare subito questa determinazione per raccogliere l'approvazione dei politici è essenziale.
E subito dopo andare in banca a aprire un conto in valuta è altrettanto urgente.
Altro che correre con la freccia rossa a suddividere i soldi del nonno in libretti al portatore da mille euro.
Cose da pazzi.
No, alla miseria dei fiammiferai nordici che di economia non sanno un bel nulla, e alla possibilità di investire da subito e ampiamente da parte delle piccole imprese come hanno sempre fatto.
No al trasferimento del fisco a Berna, e all'espropriazione del territorio e delle Poste italiane attualmente in corso di esecuzione.
Stop ad Equitalia fino a che ptoduzione e commercio siano tornati nelle mani degli italiani e degli europei simpatizzanti come Spagna, Grecia, Serbia. 
La potenza e la sovranità futura europea apparterranno solo ai popolo autonomi europei non sudditi della Banca di solo uno degli stati.
Bankitalia può benissimo tornare a lavorare per il dollaro.
Gli americani sono sempre i nostri alleati e noi siamo pieni dei loro insediamenti militari.
Vivere adesso significa non mancare la prova reale adesso.
Dobbiamo farlo per noi e per noi e per la nostra storia non centocinquantennale bensì plurimillenaria italiana.
E Auchan, e Leroy Merlin eccetera?
Potremo acquistarli a vantaggiosi prezzi di realizzo dopo il deprezzamento dell'euro-teutonico, trasferendo tra l’altro, le loro sedi fiscali vergognosamente insediate presso le isole vergini nel  territorio fiscale italiano, e non certo svizzero.
Rivolta? 
No, giustizia umana e sociale. 
Non bancaria, non fiscale, non legale.
Solo Civile. 
Buon anno a tutti.
EF

domenica 25 dicembre 2011

Retedi: rete di italiani, che danno voce e idee per chi ha paura di parlare

In Italia, paese burocrate, perché sostanzialmente mafiocrate, vige la regola di farsi gli affari propri per campare cent'anni. E con questo detto tutti tacciono, sopprimendo la propria voce per paura. Ma c'è anche chi vuole dare la propria voce, a chi non ce l'ha, ai propri defunti per la libertà, al proprio territorio ormai invaso senza ragione valida, che grida disperato: "fermate questa profanazione silente e inosservata, o italiani reali, e cacciate i cospiratori, i cessionisti, i traditori, i deboli e miopi satrapi dell'amministrazione ebete e dei numeri insignificanti".