Cinisello, 10:10 08/10/2012
Redditometro è un concetto inventato dai moderni finanzieri italiani per definire
la misurazione del reddito induttivamente in base alla misura dei costi assunti e
sostenuti.
La teoria recita che non si possono spendere soldi senza che sia sussistito
un reddito che ha permesso di sostenerli.
La derogabilità a questa norma è ammessa solo in caso di dimostrazione di
redditi straordinari, quali eredità o vincite, tassati comunque separatamente dalla
base imponibile del gettito reddituale tipico od ordinario.
La critica a questa logica basata sulla certezza del reddito prima di
affrontare un costo o un investimento è fortemente sostenuta dagli economisti e
dagli imprenditori che hanno visto considerare i leasing come costi sostenuti sulla
base di un reddito d'esercizio già preconosciuto dall'imprenditore durante un
qualsiasi momento dell'anno.
In realtà il reddito di esercizio risulta quasi sempre, e specialmente nei
momenti di crisi, molto improbabilmente certificabile anticipatamente.
In realtà il segreto del successo di tutte le aziende, è il poter investire
anticipatamente in costi, che solo se sostenuti in anticipo, essi stessi potrebbero
essere nel loro insieme le ragioni del successo della produzione ingenerante il
reddito finale s'esercizio.
In verità il pretendere che l'investimento in un mezzo di produzione
costituisca la rivelazione di un reddito risulta essere quindi l'antitesi della
logica degli investimenti, finalizzata a produrre eventuali redditi, verificabili
solo ex post e cioè a fine esercizio.
Risulta quindi essere lapalissiano che se si impedisce agli imprenditori a
ricorrere agli strumenti ordinari di finanziamento quali le anticipazioni bancarie,
i leasing, i finanziamenti i mutui, coi quali acquistare scorte, merci, prodotti
finiti e mezzi strumentali, tra i quali perché no, anche le autovetture aziendali
con le quali andare a trovare i clienti, visitare i lavori, recarsi presso fiere o
istituti per assistere a corsi di aggiornamento o di certificazione, ecco che si
mortifca, si frustra e addirittura si nega ogni logica positiva della ragione
dell'investimento che probabilmente ma non certamente potrà generare del reddito
tassabile, e, impendendo gli investimenti, quasi certamente non lo farà.
Un'altra cosa risulta quindi essere altrettanto certa: se si colpiscono gli
investimenti, i leasing, le spese per la produzione, questa sarà quindi destinata a
scemare miseramente in un livello di minimo mantenimento, di mera sopravvivenza, di
bieco minimalismo, come quello ove tutte le aziende italiane stanno tendendo a
restare per poter sopravvivere, assai miseramente rispetto il passato.
Ecco che quindi, rivedere questa norma, questa illogicità contraddittoria della
stessa natura dei conti di bilancio, risulta essere urgente ed essenziale per
liberare le aziende dallo spauracchio dell'inquisizione finanziaria punente
l'investimento sano.
Lo spauracchio della finanza che punisce il contadino per l'acquisto del
trattore e delle sementi, porta quest'ultimo ad evitare di arare e di seminare
pregiudicando anticipatamente il proprio raccolto.
La sommatoria delle aziende che non seminano nella propria produzione per
paura di un fisco induttivo, che formula statuizioni, deduzioni, o supposizioni
illogiche, fanno quindi formazione di una buona quota del il livello di crisi che
abbiamo raggiunto.
Tale livello di crisi economica è destinato a crescere ancora fino a che non
cesserà l'importante stato di frustrazione che provano le aziende e gli imprenditori
di piccola dimensione provocato dagli attuali regimi fiscali ingiustamente
frustranti qualsiasi logica matematica, aritmetica, probabilistica che sinora la
scuola pubblica stessa ci aveva insegnato.
Demolire il concetto della presunzione del reddito esistente a priori è
quindi condizione" sine qua non" per la possibile ripresa dell'economia.
Cosa potrebbe bastare ai finanzieri impotenti perché l legge non l'anno
creata loro? Basterebbe ragionare con logica: l'unica materia contro la quale
nessuna legge può andare perché se lo facesse sarebbe immediatamente dichiarata
nulla e quindi priva di ogni effetto reale.
Allora se la regola sancisce gli investimenti in carenza di sopravvenienza
dimostrabile, si passi come sopravvenienza anche l'offerta stessa di finanziamento
da parte delle banche, delle regioni e dell Stato.
In altre parole se un imprenditore dispone di accesso ai liberi
finanziamenti, che questi stessi vengano considerati come disponibilità propria
dell'imprenditore anche se temporanea ovvero con durata determinata entro i limiti
della rimborsabilità prevista, proprio alla stessa stregua di come si considerino i
lasciti ereditari o le vincite al superenalotto che differiscono unicamente dai
finanziamenti nel carattere di definitività della loro disponibilità rispetto a
quello di temporaneità proprio dei finanziamenti o dei leasings.
Non cambiando la sostanza della finalità con cui l'imprenditore impiega i
propri o gli altrui fondi, quest'ultima non deve essere travisata da inconsapevoli
revisori tributari in impiego derivante da propria disponibilità ingiustificata.
Coloro che si sono forgiati del titolo di istruttori dei dirigenti e degli
organici del ministero delle finanze, deve a nostro avviso, ora rispondere,
responsabilmente e non con retoriche inconsistenti o con analisi incongruenti, del
perché della insensata diffusione di questi errati concetti inquisitori quali
istruzioni per la redazione dei modelli unici, inculcati inspiegabilmente anche a
tutti i commercialisti d'Italia, senza che alcuno di essi sia insorto contro la
loro, in vero, a nostro modesto parere, lapalissiana, palese, e inconfutabile
illogicità e quindi assoluta ingiustezza.
Che per mantenere un'azienda sia necessario sostenere continuamente dei
costi, pensiamo sia concetto pacifico perché comprensibile e condivisiibile da
qualunque buon padre di famiglia, ma pure, e lo abbiamo testato, dal più umile degli
uomini della strada di qualunque estrazione politica, logica o culturale egli
appartenga.
Come ha fatto il ministero delle finanze a coniare criteri di tassazione
così iniqui ed illogici determinando così la perdita di interesse a portare avanti
la propria azienda sul territorio italiano?
Quale organo superiore di sorveglianza ha permesso tacitamente tutto questo,
lasciando che ciò avvenisse?
Perché nessun commercialista italiano, esperto di economia, aziendalista è
mai insorto contro tale iniquità redditometrica, tanto dannosa ed illogica?
Come mai, questa formula fiscale errata, da ormai cinque anni sta
impoverendo le tasche degli imprenditori, che tenuti all'oscuro sulla verità dai
propri commercialisti ignavi e impotenti, continua ad arricchire a dismisura regioni
e provincie e unità centrali dello Stato, che altro non sa fare, per mantenersi, se
non quello di rapinare i propri contribuenti?
Come si spiega che i bilanci statali, che sono i primi documenti che devono
essere pubblicati nella più completa ed esaustiva trasparenza e leggibilità per
tutti, sintetizzati sotto forma di report semplificati e leggibili da parte di tutti,
non siano mai stati disponibili e consultabili da parte di chicchessia, dall'inizio
della repubblica ad oggi?
A chi risponde che i Ministeri, l'Istat, e la corte dei Conti non hanno mai
negato i dati a nessuno, cosa risponde a proposito di una cultura della diffusione
popolare dei dati, più democratica, utile ed utile per l'autocontinenza stessa dello
scippo delle risorse tributarie allo scopo di favorire non solo il proprio
mantenimento ma addirittura, - alla luce dei recenti scandali laziali, lombardi,
veneti, piemontesi, siciliani, trentini, e chi più ne ha più ne metta - anche il
proprio sfrenato, incontinente, smisurato, irragionevole, ingiusto, anacronistico
"INGRASSAMENTO"?
Sprechi infrastrutturali per INGRASSARE SINDACI, PREFETTI E GOVERNATORI,
NONCHE POLITICI, DEPUTATI E SENATORI, TUTTI, - PORCILMENTE PARLANDO - interessati
ad ingozzarsi nel truogolo dell'inquinamento territoriale, della devastazione
economica, dell'inquisizione dei giusti, e della perdita del territorio italiano?
Non dico di mandare a casa questi PORCI, ma di TOGLIERE LA CASA ai medesimi,
perché unica pena plausibile per tali energumeni della popolazione lasciata
disinformata, terrorizzata, e frastornata quanto disorientata circo il proprio
futuro, costituisce l'abuso più abominevole di tutte le storie antiche babilonesi.
L'abominio della logica, del rispetto del semplice, dell'usurpazione
sfrenata da parte di organi tribuitari ed esattivi ciechi, ingiusti ed applicanti
false logiche inventate forse da consulenti tributari fantasisti ubriachi e
deliranti, hanno ora passato il limite e questo popolo semplice e timoroso di Dio,
non deve essere più usurpato.
Come ogni buon padre di famiglia sa, per proteggere i propri cari, la
propria famiglia, è l'unico che deve e può prendere l'iniziativa, la minoranza di
chi condivide queste poche ma chiare idee, deve ora muoversi prima che sia troppo
tardi.
Siccome dalle tendenze mediatiche si intravede solo che i politici si
preoccupano solo di passare da un'elezione all'altra, e ogni loro preoccupazione
reale consiste nell'assicurare alla propria famiglia di mantenere il cosiddetto
"CADREGHINO", il popolo della minoranza dei capi famiglia, anche se la famiglia è
composta da loro stessi e nessun altro, produttori dell'economia reale e stufi di
essere rapinati qua questo contorto quanto inutile sistema del magna magna e
dell'acchiappa acchiappa, ora devono provvedere ad imporre un nuovo sistema di
amministrazione pubblica.
L'architettura costitutiva italiana, pur solida e valida perché dura da
diversi anni, deve essere sottoposta alla sua completa applicazione reale, senza
freni o decretazioni frenanti, ogni iniziativa popolare volta ad esprimere volontà
universali come quella del referendum sulla riduzione del finanziamento pubblico ai
partiti.
Si plaudano i partiti che applicano tra loro la rinuncia di questo
finanziamento pubblico, perché danno segno dio estrema coerenza in tempo di crisi.
Si favoriscano tutte le forma di applicazione della costituzione volte a
rilanciare l'economia in modo positivo.
Si rivedano, si frenino, si correggano si riformino immediatamente tutti gli
eccessi di spesa rispetto le scarse produttività, favorendo le buone, necessarie,
fiorenti, e brillanti produttività che dimostrano un ottimo rapporto qualità/prezzo
sociale pagato dalla collettività.
Per far questo si istituiscano immediatamente agenzie specializzate di
report trasparente leggibile dall'uomo comune buon padre di famiglia anche
analfabeta, che evidenzino secondo una formula contabile concordata con il team di
questa commissione popolare costituenda, le eccessività o i virtuosismi dei
rapporti / qualità resa e costi sostenuti - gravati sulla comunità, di ciascun ente
pubblico, direttamente facente parte degli apparati governativi statali, regionali,
provinciali, comunali, militari, governativi classici, ma anche di quelli
direttamente collegati, quali sanità, istruzione, previdenza, banche, giustizia,
esazione, e fisco.
Si provveda poi a selezionare tutto ciò che serve da tutto ciò che non può
servire nello stato in cui si trova, e lo si separi da tutto ciò che è invece
utilmente attivo ed utilizzato dalla società.
Si provveda a classificare, classificare, giustificare insomma tutti ciò che
non serve per il suo stato di attuale inutilità sociale e lo si ripensi in modo di
poter trovare la sua futura ricollocazione in una formula di rilancio che trasformi
la sua attuale inutilità in una futura utilità sociale.
Si provveda a promuovere il riassetto dei luoghi aperti al pubblico, e gli
uffici svolgenti attività pubblica, dando loro un'immagine aperta e non chiusa,
serena e non contratta, ordinata e non disordinata, ma soprattutto positiva e non
negativa, volgendo tutte le caratterialità direttive ed impiegatizie del settore
pubblico verso un atteggiamento coscientemente e sinceramente più aperto verso il
pubblico che deve servire.
Si provveda a studiare procedure che minimizzino i tempi procedurali sino
alla loro decimazione invece che verso la loro costante amplificazione, come si
verifica nello stato attuale, in quasi tutti gli uffici pubblici e para-pubblici.
Si provveda a fornire ciascun individuo dei mezzi necessari al mantenimento
della propria dignità a far data immediata, provvedendo a creare politiche
altamente incentivanti i nuovi contratti lavorativi nell'immediato, anche se a a
costo di acquisirne le risorse relative attingendone le risorse a scapito delle
attuali eccessive formule previdenziali, invero impossibili e irraggiungibili e
quindi di fatto insostenibili da parte della società.
Si provveda infine a creare degli organi di sorveglianza costituiti dalle
stesse agenzie di rating statale all'uopo create, al fine di mantenere costanti i
ritmi di ottimizzazione di tutti i ministeri, minimizzati, e di favorire quindi la
creazione tendenziale di un avanzo di bilancio piuttosto che un deficit.
Queste ed altre considerazioni è necessario adottare, perché in difetto,
nessuno potrà sostenere il confronto verso i propri figli quando ci chiederanno?
Papà, perché abbiamo perso l'Italia che era nostra da ormai tanti anni?
Istituzione F.L. Cinisello
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