domenica 27 gennaio 2013

Diritti speciali di prelievo DSP o SDR

Diritti Speciali di Prelievo (abbreviato DSP, in inglese Special Drawing Rights o SDRs) sono un particolare tipo di valuta. Si tratta dell'unità di conto del FMI (Fondo Monetario Internazionale), il cui valore è ricavato da unpaniere di valute nazionali, rispetto alle quali si calcola una sorta di "comune denominatore": il risultato è il valore dei DSP. Scopo precipuo dei DSP era rimpiazzare l'oro nelle transazioni internazionali: per questo i Diritti Speciali di Prelievo sono definiti anche paper gold. Fino al 1999 (anno di introduzione dell'Euro come unità di conto), le valute che costituivano il paniere erano: dollaro statunitensemarco tedescofranco francesesterlina britannica eyen giapponese. Dal 1999 l'euro ha sostituito il marco ed il franco (il valore approssimativo di 1 euro è pari a 0,76 DSP). Le ultime valutazioni dei DSP in rapporto al dollaro sono consultabili dal sito dell'FMI, aggiornato quotidianamente. Ecco l'esatto ammontare di ogni valuta nel paniere, e il suo contributo nella formazione del valore dei DSP, come erano in passato e come sono attualmente:
Composizione di 1 DSP
PeriodoBandiera degli Stati UnitiUSDBandiera della GermaniaDEMBandiera della FranciaFRFBandiera del GiapponeJPYBandiera del Regno UnitoGBP
1981–19850.540 (42%)0.460 (19%)0.740 (13%)34.0 (13%)0.0710 (13%)
1986–19900.452 (42%)0.527 (19%)1.020 (12%)33.4 (15%)0.0893 (12%)
1991–19950.572 (40%)0.453 (21%)0.800 (11%)31.8 (17%)0.0812 (11%)
1996–19980.582 (39%)0.446 (21%)0.813 (11%)27.2 (18%)0.1050 (11%)
PeriodoBandiera degli Stati UnitiUSDBandiera dell'EuropaEURBandiera del GiapponeJPYBandiera del Regno UnitoGBP
1999–20000.5820 (39%)0.2280 (21%)0.1239 (11%)27.2 (18%)0.1050 (11%)
= 0.3519 (32%)
2001–20050.5770 (45%)0.4260 (29%)21.0 (15%)0.0984 (11%)
2006–20100.6320 (44%)0.4100 (34%)18.4 (11%)0.0903 (11%)
2011–20150.6600 (41.9%)0.4230 (37.4%)12.1000 (9.4%)0.1110 (11.3%)

Come appare chiaramente dal grafico rielaborato, lo jen è stata l'unica moneta fortemente variata rispetto il DSP internazionale

Quote, membri e governatori (Prima dei cambiamenti nel luglio 2011)
Stato membro del FMIQuota: milioni diDPSQuota: (%)GovernatoreSostituto GovernatoreNumero di votiPercentuale di voto
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti d'America42,122.417.69[6]Timothy GeithnerBen Bernanke421,96416.77
Bandiera del Giappone Giappone15,628.56.57Yoshihiko NodaMasaaki Shirakawa157,0256.24
Bandiera della Germania Germania14,565.56.13Jens WeidmannWolfgang Schäuble146,3955.82
Bandiera della Francia Francia10,738.54.52François BaroinChristian Noyer108,1254.30
Bandiera del Regno Unito Regno Unito10,738.54.52George OsborneSir Mervyn King108,1254.30
Bandiera della Cina Cina9,525.94.01Zhou XiaochuanYi Gang95,9993.82
Bandiera dell'Italia Italia7,055.53.24Vittorio GrilliIgnazio Visco95,9963.81
Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita6,985.52.94Ibrahim A. Al-AssafHamad Al-Sayari70,5952.81
Bandiera del Canada Canada6,369.22.68Jim FlahertyMark Carney64,4322.56
Bandiera della Russia Russia5,945.42.50Aleksei KudrinSergey Ignatyev60,1942.39
Bandiera dell'India India5,821.52.45Pranab MukherjeeDuvvuri Subbarao58,9552.34
Bandiera dell'Olanda Paesi Bassi5,162.42.17Nout WellinkL.B.J. van Geest52,3642.08
Bandiera del Belgio Belgio4,605.21.94Guy QuadenJean-Pierre Arnoldi46,7921.86
Bandiera del Brasile Brasile4,250.51.79Guido MantegaAlexandre Tombini43,2451.72
Bandiera della Spagna Spagna4,023.41.69Elena SalgadoMiguel Fernández Ordóñez40,9741.63
Bandiera del Messico Messico3,625.71.52Agustín CarstensGuillermo Ortiz36,9971.47
Bandiera della Svizzera Svizzera3,458.51.45Jean-Pierre RothEveline Widmer-Schlumpf35,3251.40
Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud3,366.41.42Okyu KwonSeong Tae Lee34,4041.37
Bandiera dell'Australia Australia3,236.41.36Wayne SwanMartin Parkinson33,1041.32
Bandiera del Venezuela Venezuela2,659.11.12Gastón Parra LuzardoRodrigo Cabeza Morales27,3311.09
altri 166 stati62,593.828.79--------667,43830.05

I Direttori Operativi del FMI [modifica]

NomeNazionalitàInizio caricaFine carica
Camille GuttBandiera del Belgio Belgio6 maggio 19465 maggio 1951
Ivar RoothBandiera della Svezia Svezia3 agosto 19513 ottobre 1956
Per JacobssonBandiera della Svezia Svezia21 novembre 19565 maggio 1963
Pierre-Paul SchweitzerBandiera della Francia Francia1 settembre 196331 agosto 1973
Johannes WitteveenBandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi1 settembre 197316 giugno 1978
Jacques de LarosièreBandiera della Francia Francia17 giugno 197815 gennaio 1987
Michel CamdessusBandiera della Francia Francia16 gennaio 198714 febbraio 2000
Horst KöhlerBandiera della Germania Germania1 maggio 20004 marzo 2004
Rodrigo RatoBandiera della Spagna Spagna7 giugno 200431 ottobre 2007
Dominique Strauss-KahnBandiera della Francia Francia1º novembre 200718 maggio 2011
Christine Lagarde[7]Bandiera della Francia Francia5 luglio 2011In carica

Diritti speciali di prelievo Dsp. o Sdr: l'oro di carta


Utilizzi dei DSP (it) o SDR (en)

Non solo il Fondo Monetario Internazionale si serve dei DSP: alcuni Paesi valutano la loro moneta in Diritti Speciali di Prelievo; di questa unità di conto ci si serve anche all'interno di Convenzioni internazionali di disciplinainternazional-privatistica sulla responsabilità, come, ad esempio, nella Convenzione di Varsavia (12 ottobre1929), che regola la responsabilità per morte e lesioni personali dei passeggeri in occasione di un trasporto aereodi persone, per fissare il massimale del debito vettoriale; sempre nel campo diritto aeronautico, ricordiamo il loro utilizzo nella Convenzione di Montréal del 1999. Nel diritto marittimo, ricordiamo che in DSP vengono valutati il debito armatoriale nella Limitation of Liability in Maritime Claims Convention del 1976, il limite risarcitorio nellaCivil Liability Convention (CLC 1969 sul trasporto di idrocarburi, come modificata dai protocolli del 1976 e 1992), nella FUND Convention (1971, modificata dai protocolli del 1976 e 1992), nella HNS Convention sul trasporto di sostanze pericolose e nocive (1996); il debito vettoriale per trasporto di cose nelle Convenzioni di Bruxelles(1924, modificata dai protocolli del 1968 e 1979) e di Amburgo (cosiddette "Regole di Amburgo", 1978), e per trasporto di persone nella Convenzione di Atene del 1974 (come emendata dai Protocolli di Londra del 197619902002). Nel trasporto internazionale di merci, la Convenzione di Ginevra del 1956, modificata dal protocollo del 1978, prevede un limite di responsabilità fissato in DSP. Al giorno d'oggi, i DSP vengono utilizzati anche dallaUnione Postale Universale, responsabile del coordinamento del sistema postale internazionale, e negli accordi tracompagnie telefoniche nel roaming internazionale.

mercoledì 16 gennaio 2013

Come Votare by Retedi - EF




CRISI

Preghiera al Signore di un piccolo operatore C.C.I.A.A.,  ed espressione di voto.

Signore ti prego scongiura la crisi perché...

Se non avessi il mio umile lavoro di commercio di sassi, legno, terracotta e accessori non potrei più pagare più neanche le guardie giurate che mi hanno vincolato con contratto vitalizio e confidano quindi nella mia attività.

Se non fatturassi più e non avessi conseguentemente più alcun  utile non potrei pagare più la tassa sulla casa ereditata, sulla casa costruita, sulla casa utilizzata, sulla casa affittata, sulla casa manutenuta, sulla casa venduta, sulla casa lasciata in eredità, sulla mia tomba e quella dei miei genitori e nonni, e sullo smaltimento futuro di tutte le tombe, per favorire i forni crematori che fanno risparmiare spazio comunale.

Ma non potrei neanche più pagare le imposte dirette e indirette sulla persona, sull'acqua, sulla luce, sulla benzina, sui rifiuti che non rifiuto ma riciclo e che non dovrei pagare perché io riciclo tutto da sempre, e concimo il mio albero di alloro che è alto quattro metri, ma i comuni non lo capiscono perché la legge non lo prevede.

Se la gente non avesse più soldi per la perdita del lavoro, per il trasferimento di tutte le produzioni all'estero, cercherebbe solo di comprare da mangiare e coloro che dispongono della casa, di pagarsi almeno l'acqua calda e la luce.

Il telefono? ricaricabile. Internet? nei centri pubblici.

Le spese condominiali? Niente soldi, e gli amministratori sparirebbero.

Manderebbero i figli a fare lavoretti e non a scuola non si ammalerebbero molto perché gli ospedali non avrebbero più neanche i soldi né per ospitarli, né per esistere.

Le medicine? erba dei campi bollita con roba da ardere.

Se la gente si ammalasse gravemente e morisse, lo farebbe magari anche senza sepoltura...

Specialmente se le imprese o il comune non potessero più fornire  il servizio funebre, e gli uomini non avessero più neanche la forza di scavare.

Morire per le strade o nelle case è già iniziato:
barboni e vecchi se ne vanno in silenzio già da qualche anno e vengono scoperti con molto ritardo da vicini o parenti.

La pretesa del bene e del lusso scomparirebbero presto dalle famiglie, e le donne intelligenti non chiederebbero soldi ai propri uomini senza lavoro, e cercherebbero anzi un lavoro per aiutare la famiglia.

Le donne incoscienti invece si accanirebbero, come succede già da decenni, contro il capofamiglia in crisi e senza lavoro, e addirittura si separerebbero o istigherebbero i figli a seguirla per farsi mantenere attraverso la sentenza del giudice che cura l'interesse della parte debole della famiglia.

I figli scapperebbero dai genitori separati violenti e non tornerebbero più a casa.

Nelle famiglie ove è regnata una simile violenza, quella della separazione appunto, crescerebbero giovani con una psicologia permanentemente  fratturata e irrisolta.

La separazione è la prima delle violenze familiari e i giudici magari sorretti dalla consulenza da psicologi falliti come persone, la professano come unico rimedio delle famiglie in crisi, in una società in crisi.

I delitti passionali si moltiplicherebbero, i delitti sui giovani aumenterebbero, i bullismi, i sinistri crescerebbero a dismisura la gente farebbe sempre più incidenti gravi nelle strade, inconsapevolmente apposta per liberarsi dall'incubo della propria vita quotidiana.

I suicidi palesi o non apparenti crescerebbero indefinitivamente.

Non si potrebbe andare più al cinema, per mancanza di soldi, di sale e di film tutti gli attori e registi fallirebbero.

Fallirebbero così anche le fabbriche di videocamere e  e macchine fotografiche.

La pubblicità fallirebbe, perché costerebbe troppo rispetto i consumi e non servirebbe quindi più a nulla.

Sparirebbero i grafici, gli editor e le industrie dei cataloghi.

Non si potrebbe pagare più neanche il canone della tv, nè per le aziende di pasta o biscotti o pannolini pagare il costo della pubblicità in TV.

Non si potrebbero  più sostenere trasmissioni utili a pubbliche come unomattina coi suoi giornalisti laureati e attenti che quotidianamente altro non fanno se non raccontare i fatti dell'altra gente, di tutta la gente che fa qualcosa di reale nella vita, mentre loro fanno solo tiepidi tweet tra di loro e conducono  temi su cronache, sottolineature, scandalini altrui come facevano una volta i cantastorie.

Se non vendessi piastrelle, non potrei pagare più di certo né il commercialista per contare quanto non guadagno, né l'avvocato per poter detrarre dal bilancio quanto non mi è stato pagato dai clienti fatti fallire da commercialisti più sagaci del mio.

Se le banche continuassero a non dare più soldi non farebbero nulla di problematico perché risparmierei i cinquantamila euro annui che mi hanno fatto pagare per quarant'anni a tassi usurari, e mi unirei con i miei colleghi creando un sistema di compensazione di crediti e debiti a tasso zero, come sussiste in Svizzera dal 1934, e poi in Giappone, nella macro regione di Nantes, e in Sardegna dove compensano tutto con la loro moneta compensativa "il Sardex".

Se i comuni impoverissero come quello di Bologna condotto da giunta del partito democratico Bersanense, che fa pagare due euro di altalena ai bambini nei parchi giochi, perché non entrano più tributi, nessuno vorrebbe più fare il vigile urbano perché non ci sarebbero più neanche i sindaci e le Giunte, né i carabinieri perché non lavorando più gli avvocati non ci sarebbero più neanche i giudici,  nè i poliziotti perché se il governo non incassasse più tributi da nessuno non avrebbero più stipendio né benzina.

Se le leghe dei filonordici vincessero perderemmo l'unità italiana tanto difesa dai nostri nonni.

Se i filodrammatici del mito dell'euro vincessero perderemmo l'amministrazione finanziaria italiana.

Se gli untori della lega del nord e della lega del sud, trasformisti di comodo,  vincessero, avremmo un blocco operativo per la contraddizione stessa delle diverse tendenze delle due Leghe.

Se i giustizialisti borbonici della lega dei magistrati vincessero avremmo uno strapotere di classe incompetente nell'economia reale.

Se i partiti minoritari vincessero venissero ascoltati disperderemmo il nostro voto nel nulla.

Se il partito della chiesa vincesse, avremo un ingiusta ingerenza nella politica del popolo composto da tutte le sue classi produttive di imprenditori e lavoratori.

Se non avessimo più niente, ci sederemmo tutti la sera accanto al fuoco, dopo aver bevuto il brodo di erba bollita, e ci racconteremmo delle storie, sul perché di questa crisi, su chi l'abbia scatenata su di noi che avevamo tutto, sulla saggezza del metodo dell'inflazione piuttosto che sull'ingenuità del metodo della moneta forte, che forte non è per niente.

Ci interrogheremmo sul perché il nostro sistema sociale deve permettere che tutti i soldi che noi reali produciamo, vadano ad ingrassare inutili fabbriche di pillole, inutili fabbriche di notizie vere e false, inutili muri di spot pubblicitari, inutili giornalisti intrattenitori, inutili sale giochi, inutili paesi delle meraviglie nella nei quali ci conducono tutti i giorni inutili pifferai magici e copifferai imitatori.

Ma soprattutto rideremmo per ciò che è stata la comicità della politica, per i cambi repentini di opinione che uomini candidati leader hanno pronunciato per convenienza un giorno dopo l'altro irrispettosi dei loro ascoltatori.

Rideremmo della comicità del fatto che che l'abilità di voltagabbana di uomini leader provenienti dal mondo dell'intrattenimento, sia stata copiata e adottata anche da uomini politici candidati leader provenienti dal serissimo mondo della banca, ed al partito della Chiesa.

Rideremmo per aver ammesso per anni, molto scioccamente che poteri forti come giustizia e Chiesa, potessero addirittura fondare un proprio partito politico per accrescere maggiormente il proprio già esagerato strapotere, invece che impedire per legge, etica e logiche tali poteri invadessero il campo della politica che deve essere di dominio popolare e non amministrativo.

Rideremmo infine, di quanto sia stato comico vedere, che l'unico che non abbia fatto cambiamenti di opinione, voltagabbana o mosse di convenienza, ma sia stato sempre coerente con il proprio programma scritto e pubblicato sul proprio sito sia stato proprio un comico di professione, ora candidato leader di un movimento che a differenza del canonico partito comunista ortodosso e impoveracomuni sul modello PD di Bologna, vota il suo slogan a dare una qualità di vita a 5 stelle per i propri elettori e per i nostri figli.

Riderà bene chi riderà ultimo quindi, e piuttosto che votare scheda rifiutata nessuno mi rappresenta senza entrare in cabina, darei mandato di agire a chi si promette di farlo seriamente avendo dimostrato la forza di attraversare uno stretto a nuoto, la coerenza costante del prprrio verbo, e la promessa di una vita a 5 stelle per tutti riducendo parlamentari e costi pubblici inutili.

Si superi l'ignoranza verso la volontà di innovazione, si riconoscano i tentativi di scimmiottamento usati dai candidati  leader concorrenti appartenenti al vecchio potere, che prima mettono e poi dichiarano di voler togliere tasse e imposte letali, che vedendo che i giovani si orientano sui nuovi movimenti, subito si affrettano a censire e assoldare innocenti, inconsapevoli e ignari componenti followers si troppo giovani su twitter per formare il proprio audience giovanile sino a prima inesistente.

Si riconosca il vero dal falso, si dia forza a chi ha dimostrato di averla: se è riuscito Berlusconi a prendere le leve del comando, possiamo presupporre che anche una persona molto più seria di lui, ossia un vero comico, possa farlo.

Sulla necessaria serietà interiore per poter esercitare l'arte della comicità, penso che nessuno abbia dubbi: tutti i grandi comici della storia quali Charie Chaplin, Buster Chiton, Oliver Hardy e Stan Laurel, ma anche Mister Bean e tanti altri si sono in realtà dimostrate le persone più rappresentativamente popolari al mondo perché essendo

profondamente afflitte dalla tristezze della vita ed avendo saputo studiare e applicare la più difficile della arti comunicative, quella della comicità, per poter indicare la verità alla gente in modo che la apprendesse divertendosene.

Qualunque schieramento si votasse, non farebbe che utilizzare la struttura pubbLica esistente, e formando una squadra esecutiva avvalendosi delle persone esecutive competenti che sarebbero ben presto disponibili a collaborare per la squadra di governo che scaturisce dall'espressione della preferenza popolare.

Nessuna demagogia o retorica sull'incapacità a governare risulterebbe quindi reale problema esecutivo e quindi, essendo sacrosanta l'espressione sincera di voto la priorità che ciascuno di noi deve tenere andando alle urne, e biasimevole invece l'espressione di voto del meno peggio o della dispersione del voto non recandosi alle urne o compiendo voti invalidi, ogni elettore, capace di ragionare con la propria testa, è chiamato ora o mai più ad intervenire utilizzando appieno la propria sovranità nel volere determinare un reale cambiamento in una società malata affetta da troppi trasformisti che non curano l'effettivo aggiornamento costituzionale, ma pensano a restare nell'ortodossia dei benpensanti conformisti, reali ostacoli al rinnovamento.

Quindi ben venga la Ricostituzione Italiana, condotta dal popolo stesso attraverso Movimenti Reali e non ricostituzioni trasformiste dei fantasmi del passato.

Ben venga la nostra preferenza Reale: quella del Popolo Sovrano.

EF

sabato 27 ottobre 2012

DIRITTO AL NON VOTO BY EF



DIRITTO AL NON VOTO BY EF

Pochi sanno che la legge elettorale in Italia prevede la possibilità di rifiutarsi di votare e metterlo a verbale.

Quando si va al seggio e dopo che le schede sono vidimate si dichiara che ci si rifiuta di votare e che si vuole che venga messo a verbale.

Le schede di rifiuto sono CONTATE e sono VALIDE, contrariamente alle schede nulle o bianche o all'astensione dal voto che costituiscono purtroppo delega passiva in bianco, che viene conteggiata come voto jolly, secondo la legge elettorale vigente, che verrà acquisito dalle coalizioni che risulteranno vincenti, anche se composte da coloro che riceveranno anche un solo voto da chicchessia.

Nessun mass-media ne parla,e come di consuetudine i partiti contano sul fatto gli italiani comunque vadano sempre a votare anche se probabilmente molti andranno a votare il "meno peggio".

Esiste un METODO DI ASTENSIONE, che garantisce invece di essere percentuale votante (quindi non delegante) e consente di non far attribuire il proprio non-voto al partito di maggioranza. E', infatti, facoltà dell'elettore recarsi al seggio e una volta fatto vidimare il certificato elettorale, AVVALERSI DEL DIRITTO DI RIFIUTARE LA SCHEDA, assicurandosi di far mettere a verbale tale opzione; è possibile inoltre ALLEGARE IN CALCE AL VERBALE, UNA BREVE DICHIARAZIONE IN CUI,SE VUOLE, L'ELETTORE HA IL DIRITTO DI ESPRIMERE LE MOTIVAZIONI DEL SUO RIFIUTO (es. Nessuno degli schieramenti qui riportati mi rappresenta).

Quindi, tutti coloro che:

1 - Non sono convinti dell'attuale sistema delle elezioni che chiude per tutto il periodo di governo la bocca agli elettori, i quali, consegnando tutte le facoltà ai propri delegati, molto spesso non ricevono più dai medesimi alcun contatto periodico, anche se promesso ed atteso, anche solo per la molteplicità degli impegni a cui questi ultimi sono tenuti ad assoggettarsi per l'esecuzione del mandato.

2 - Non sono convinti che i propri delegati, anche se eletti, non possano poi agire come come si aspettano i loro elettori, perché entrati nel palazzo, restano inevitabilmente obbligati a seguire le procedure rituali vincolanti, o restano influenzati ingiustamente dai poteri forti - tra i quali banche, magistrature, apparati statali e previdenziali, grandi rappresentanti industriali italiani od esteri, ad esempio - non riuscendo poi a far valere più la vera volontà popolare.

3 - Non sono convinti che gli attuali stipendi o pensioni auto concesse dai politici del presente o del passato debbano essere mantenute, specie in prospettiva della attuale gravissima  crisi latente nata proprio per i difetti dello stesso apparato politico - capitalistico - assicurativo - bancario, sinora mantenuto dai cittadini.

4 - Non sono convinti che non assicurando immediatamente un capitale di funzionamento alle imprese, non ridimensionando immediatamente stipendi e pensioni pubbliche, non costituendo immediatamente una nuova grande banca popolare statale indipendente dal sistema bancario internazionale - come quella appena costituita da Hollande in Francia -  atta a supportare la ripresa dell'economia delle piccole e medie imprese private e pubbliche, non limitando il potere di acquisto del debito pubblico da parte delle banche, non assicurando la riforma immediata, totale, e radicale del sistema giustizia, non introducendo la responsabilità del sistema magistratura e del sistema politico assoggettandolo ad un processo penale d'ufficio, non introducendo l'affermazione definitiva della scala gerarchica della sovranità popolare da porsi alla cima della piramide, quella aziendale privata al secondo livello e quella aziendale pubblica al terzo, quella dell'amministrazione privata e statale al quarto, e quella bancaria quindi all'ultimo.

5 - Non sono convinti che non non sia giusto non far pagare immediatamente l'intera crisi mondiale al sistema borsistico - bancario che l'ha creata, tanto più che da uno studio del sole ventiquattro ore tale sistema è l'unico ad essere capiente e a detenere la possibilità di annullare tutti i debiti pubblici mondiali con una semplice autotassazione delle transazioni borsistiche del tutto indolore per loro

6 - Non sia giusto l'attuale sistema di inquisizione dell'evasione inesistente, l'attuale iper tassazione vigente, l'attuale iper sanzionismo usurante, l'abominevole iper confiscazione dei beni per il sostegno di spese di giustizia troppo care

7 - Siano convinti che bisogna intervenire subito per impedire l'esproprio del suolo italiano e dei beni dell'amministrazione pubblica ad opera di facili aste di assegnazione

8 - Siano convinti che bisogna arrestare il processo di espropriazione dell'amministrazione finanziaria che presto sarebbe traslocata a Berna e gestita tramite Poste Italiane, relegandoci in un vero e proprio "campo di concentramento di iper tassazione" gestito dai popoli del nord

9 - Siano convinti che per il futuro dei propri giovani, bisogna intervenire subito con l'unico strumento che il popolo sovrano detiene veramente ovvero il suo "sì"

DEVONO ESPRIMERE IL PROPRIO VOTO RECANDOSI ALLE URNE NEL MODO SEGUENTE:

1 - ENTRARE NEL SEGGIO
2 - FAR VIDIMARE LA PROPRIA SCHEDA
3 - FAR METTERE A VERBALE LA SEGUENTE FRASE: "MI AVVALGO DEL DIRITTO DI RIFUTO DELLA SCHEDA"
4 - FAR METTERE EVENTUALMENTE IN CALCE AL VERBALE LA PROPRIA MOTIVAZIONE AD ES.:
 "NESSUNO DEGLI SCHIERAMENTI QUI RIPORTATI MI RAPPRESENTA"

Questo e solo questo, costituirà un "NON VOTO" valido che permetterà di conteggiare il numero delle persone che pensano in questo modo.

Qualora il numero di questi voti fosse abbastanza elevato il Paese verrà posto in uno stato di arresto di ogni esecutivo perché nessuno sarebbe più autorizzato ad entrare nel palazzo di comando.

Il Paese restando così senza governo vedrebbe l'annullamento improvviso di tutti i posti di lavoro pubblici e subito si dovrebbe formare un comitato esecutivo che nomini dei ministri provvisori che garantiscano il minimo di funzionamento degli apparati statali di vitale importanza, mentre una opportuna commissione provveda a preparare la riforma dell'attuale Carta Costituzionale introducendo articoli che assicurino la conferma dei suddetti nove punti fondamentali per la salvezza del Paese Italia e del sistema mondiale gestito dalla global governance in sfregio alla sofferenza globale del pianeta.

Noi siamo il potere, perché noi siamo, non asinelli, ulivi, o margherite, ma siamo pecore buone, agnelli sacrificali, che siamo sempre andati avanti con le nostre forze, senza aiuto di nessuno e con le nostre sole forze costituiamo un gregge che deve ritornare libero di pascolare i propri prati italiani.

Nessun campo di concentramento, ma un terreno di pace e bontà dove i nostri figli possano proseguire quella tradizione che i nostri nonni ci hanno tramandato.

Nessun ragioniere padrone del nostro denaro, nessun debito inesistente o evasione fiscale irreale, solo il ridimensionamento del grande porcellum nazionale che ci ha sfruttato per molto troppo tempo.

Votare il "menu peggio" non ha pagato.

Se aderisci a questo pensiero vota che rifiuti la scheda e fallo mettere a verbale.

Se lo fai, salvi l'Italia e te stesso.

Non abbiamo bisogno delle banche.

Non abbiamo nessun debito reale.

Non dobbiamo arricchire politici, bancari o magistrati.

Riprendiamo innanzitutto il comando.

Possiamo istituire subito la Banca Nazionale Popolare come ha fatto Hollande.

Votiamo che vogliamo così.

La Sicilia deve essere la prima a dare l'esempio e l'Italia la seguirà.

COMITATO AGNUS DEUM

RETEDI


RETEDI.BLOGSPOT.COM

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lunedì 15 ottobre 2012

Crisi economica europea: troppo rigore strangola l'economia



Oggi invece il FMI inizia a lasciare spazio al dubbio - principio sano. Lo dimostra un nuovo studio di questa istituzione che mostra gli effetti nefasti per l'economia di un'eccessiva austerità fiscale. Non ci vuole molto, direte voi, e io non possono che essere d'accordo: l'Europa sta mostrando chiaramente l'avvitamento provocato dalla spirale tagli di bilancio, riduzione del PIL, nuovi tagli di bilancio per rispettare gli obiettivi del deficit.
Di fronte all'evidenza, le istituzioni internazionali si sono accorte che ad ogni percentuale di taglio del deficit non corrisponde mezzo punto di minor crescita ma molto di più. Si parla di un moltiplicatore compreso tra 0,9 e 1,7 - ovvero un segno negativo almeno doppio rispetto a quanto prevedevano.
Ovviamente questo moltiplicatore dipende dal momento economico che stiamo vivendo: crisi economica, credit crunch e così via. Per questo ora il Fondo Monetario Internazionale predica gradualismo nell'aggiustamento delle economie, presentando ad esempio piani credibili nel medio termine "perché così si può procedere più lentamente all'inizio".
Insomma bisogna essere meno ossessivi sul rispetto di vincoli di bilancio nominali, come il famoso tetto del deficit pari o inferiore al tetto del 3% del Pil. Meglio concentrarsi su obiettivi di bilancio strutturali - ovvero mostrare dinamiche di contenimento della spesa anche se non si raggiungono parametri precisi. Vedremo nei prossimi mesi in quali politiche economiche  verranno tradotte queste affermazioni di buon senso.

LINK UTILI

lunedì 8 ottobre 2012

Redditometro ipocrita e ricetta per il rilancio


Cinisello, 10:10 08/10/2012

Redditometro è un concetto inventato dai moderni finanzieri italiani per definire

la misurazione del reddito induttivamente in base alla misura dei costi assunti e

sostenuti.

La teoria recita che non si possono spendere soldi senza che sia sussistito

un reddito che ha permesso di sostenerli.

La derogabilità a questa norma è ammessa solo in caso di dimostrazione di

redditi straordinari, quali eredità o vincite, tassati comunque separatamente dalla

base imponibile del gettito reddituale tipico od ordinario.

La critica a questa logica basata sulla certezza del reddito prima di

affrontare un costo o un investimento è fortemente sostenuta dagli economisti e

dagli imprenditori che hanno visto considerare i leasing come costi sostenuti sulla

base di un reddito d'esercizio già preconosciuto dall'imprenditore durante un

qualsiasi momento dell'anno.

In realtà il reddito di esercizio risulta quasi sempre, e specialmente nei

momenti di crisi, molto improbabilmente certificabile anticipatamente.

In realtà il segreto del successo di tutte le aziende, è il poter investire

anticipatamente in costi, che solo se sostenuti in anticipo, essi stessi potrebbero

essere nel loro insieme le ragioni del successo della produzione ingenerante il

reddito finale s'esercizio.

In verità il pretendere che l'investimento in un mezzo di produzione

costituisca la rivelazione di un reddito risulta essere quindi l'antitesi della

logica degli investimenti, finalizzata a produrre eventuali redditi, verificabili

solo ex post e cioè a fine esercizio.

Risulta quindi essere lapalissiano che se si impedisce agli imprenditori a

ricorrere agli strumenti ordinari di finanziamento quali le anticipazioni bancarie,

i leasing, i finanziamenti i mutui, coi quali acquistare scorte, merci, prodotti

finiti e mezzi strumentali, tra i quali perché no, anche le autovetture aziendali

con le quali andare a trovare i clienti, visitare i lavori, recarsi presso fiere o

istituti per assistere a corsi di aggiornamento o di certificazione, ecco che si

mortifca, si frustra e addirittura si nega ogni logica positiva della ragione

dell'investimento che probabilmente ma non certamente potrà generare del reddito

tassabile, e, impendendo gli investimenti, quasi certamente non lo farà.

Un'altra cosa risulta quindi essere altrettanto certa: se si colpiscono gli

investimenti, i leasing, le spese per la produzione, questa sarà quindi destinata a

scemare miseramente in un livello di minimo mantenimento, di mera sopravvivenza, di

bieco minimalismo, come quello ove tutte le aziende italiane stanno tendendo a

restare per poter sopravvivere, assai miseramente rispetto il passato.

Ecco che quindi, rivedere questa norma, questa illogicità contraddittoria della

stessa natura dei conti di bilancio, risulta essere urgente ed essenziale per

liberare le aziende dallo spauracchio dell'inquisizione finanziaria punente

l'investimento sano.

Lo spauracchio della finanza che punisce il contadino per l'acquisto del

trattore e delle sementi, porta quest'ultimo ad evitare di arare e di seminare

pregiudicando anticipatamente il proprio raccolto.

La sommatoria delle aziende che non seminano nella propria produzione per

paura di un fisco induttivo, che formula statuizioni, deduzioni, o supposizioni

illogiche, fanno quindi formazione di una buona quota del il livello di crisi che

abbiamo raggiunto.

Tale livello di crisi economica è destinato a crescere ancora fino a che non

cesserà l'importante stato di frustrazione che provano le aziende e gli imprenditori

di piccola dimensione provocato dagli attuali regimi fiscali ingiustamente

frustranti qualsiasi logica matematica, aritmetica, probabilistica che sinora la

scuola pubblica stessa ci aveva insegnato.

Demolire il concetto della presunzione del reddito esistente a priori è

quindi condizione" sine qua non" per la possibile ripresa dell'economia.

Cosa potrebbe bastare ai finanzieri impotenti perché l legge non l'anno

creata loro? Basterebbe ragionare con logica: l'unica materia contro la quale

nessuna legge può andare perché se lo facesse sarebbe immediatamente dichiarata

nulla e quindi priva di ogni effetto reale.

Allora se la regola sancisce gli investimenti in carenza di sopravvenienza

dimostrabile, si passi come sopravvenienza anche l'offerta stessa di finanziamento

da parte delle banche, delle regioni e dell Stato.

In altre parole se un imprenditore dispone di accesso ai liberi

finanziamenti, che questi stessi vengano considerati come disponibilità propria

dell'imprenditore anche se temporanea ovvero con durata determinata entro i limiti

della rimborsabilità prevista, proprio alla stessa stregua di come si considerino i

lasciti ereditari o le vincite al superenalotto che differiscono unicamente dai

finanziamenti nel carattere di definitività della loro disponibilità rispetto a

quello di temporaneità proprio dei finanziamenti o dei leasings.
Non cambiando la sostanza della finalità con cui l'imprenditore impiega i

propri o gli altrui fondi, quest'ultima non deve essere travisata da inconsapevoli
revisori tributari in impiego derivante da propria disponibilità ingiustificata.
Coloro che si sono forgiati del titolo di istruttori dei dirigenti e degli

organici del ministero delle finanze, deve a nostro avviso, ora rispondere,

responsabilmente e non con retoriche inconsistenti o con analisi incongruenti, del

perché della insensata diffusione di questi errati concetti inquisitori quali

istruzioni per la redazione dei modelli unici, inculcati inspiegabilmente anche a

tutti i commercialisti d'Italia, senza che alcuno di essi sia insorto contro la

loro, in vero, a nostro modesto parere, lapalissiana, palese, e inconfutabile

illogicità e quindi assoluta ingiustezza.

Che per mantenere un'azienda sia necessario sostenere continuamente dei

costi, pensiamo sia concetto pacifico perché comprensibile e condivisiibile da

qualunque buon padre di famiglia, ma pure, e lo abbiamo testato, dal più umile degli

uomini della strada di qualunque estrazione politica, logica o culturale egli

appartenga.

Come ha fatto il ministero delle finanze a coniare criteri di tassazione

così iniqui ed illogici determinando così la perdita di interesse a portare avanti

la propria azienda sul territorio italiano?

Quale organo superiore di sorveglianza ha permesso tacitamente tutto questo,

lasciando che ciò avvenisse?

Perché nessun commercialista italiano, esperto di economia, aziendalista è

mai insorto contro tale iniquità redditometrica, tanto dannosa ed illogica?

Come mai, questa formula fiscale errata, da ormai cinque anni sta

impoverendo le tasche degli imprenditori, che tenuti all'oscuro sulla verità dai

propri commercialisti ignavi e impotenti, continua ad arricchire a dismisura regioni

e provincie e unità centrali dello Stato, che altro non sa fare, per mantenersi, se

non quello di rapinare i propri contribuenti?

Come si spiega che i bilanci statali, che sono i primi documenti che devono

essere pubblicati nella più completa ed esaustiva trasparenza e leggibilità per

tutti, sintetizzati sotto forma di report semplificati e leggibili da parte di tutti,

non siano mai stati disponibili e consultabili da parte di chicchessia, dall'inizio

della repubblica ad oggi?

A chi risponde che i Ministeri, l'Istat, e la corte dei Conti non hanno mai

negato i dati a nessuno, cosa risponde a proposito di una cultura della diffusione

popolare dei dati, più democratica, utile ed utile per l'autocontinenza stessa dello

scippo delle risorse tributarie allo scopo di favorire non solo il proprio

mantenimento ma addirittura, - alla luce dei recenti scandali laziali, lombardi,

veneti, piemontesi, siciliani, trentini, e chi più ne ha più ne metta - anche il

proprio sfrenato, incontinente, smisurato, irragionevole, ingiusto, anacronistico

"INGRASSAMENTO"?

Sprechi infrastrutturali per INGRASSARE SINDACI, PREFETTI E GOVERNATORI,

NONCHE POLITICI, DEPUTATI E SENATORI, TUTTI, - PORCILMENTE PARLANDO - interessati

ad ingozzarsi nel truogolo dell'inquinamento territoriale, della devastazione

economica, dell'inquisizione dei giusti, e della perdita del territorio italiano?

Non dico di mandare a casa questi PORCI, ma di TOGLIERE LA CASA ai medesimi,

perché unica pena plausibile per tali energumeni della popolazione lasciata

disinformata, terrorizzata, e frastornata quanto disorientata circo il proprio

futuro, costituisce l'abuso più abominevole di tutte le storie antiche babilonesi.

L'abominio della logica, del rispetto del semplice, dell'usurpazione

sfrenata da parte di organi tribuitari ed esattivi ciechi, ingiusti ed applicanti

false logiche inventate forse da consulenti tributari fantasisti ubriachi e

deliranti, hanno ora passato il limite e questo popolo semplice e timoroso di Dio,

non deve essere più usurpato.

Come ogni buon padre di famiglia sa, per proteggere i propri cari, la

propria famiglia, è l'unico che deve e può prendere l'iniziativa, la minoranza di

chi condivide queste poche ma chiare idee, deve ora muoversi prima che sia troppo

tardi.

Siccome dalle tendenze mediatiche si intravede solo che i politici si

preoccupano solo di passare da un'elezione all'altra, e ogni loro preoccupazione

reale consiste nell'assicurare alla propria famiglia di mantenere il cosiddetto

"CADREGHINO", il popolo della minoranza dei capi famiglia, anche se la famiglia è

composta da loro stessi e nessun altro, produttori dell'economia reale e stufi di

essere rapinati qua questo contorto quanto inutile sistema del magna magna e

dell'acchiappa acchiappa, ora devono provvedere ad imporre un nuovo sistema di

amministrazione pubblica.

L'architettura costitutiva italiana, pur solida e valida perché dura da

diversi anni, deve essere sottoposta alla sua completa applicazione reale, senza

freni o decretazioni frenanti, ogni iniziativa popolare volta ad esprimere volontà

universali come quella del referendum sulla riduzione del finanziamento pubblico ai

partiti.

Si plaudano i partiti che applicano tra loro la rinuncia di questo

finanziamento pubblico, perché danno segno dio estrema coerenza in tempo di crisi.

Si favoriscano tutte le forma di applicazione della costituzione volte a

rilanciare l'economia in modo positivo.

Si rivedano, si frenino, si correggano si riformino immediatamente tutti gli

eccessi di spesa rispetto le scarse produttività, favorendo le buone, necessarie,

fiorenti, e brillanti produttività che dimostrano un ottimo rapporto qualità/prezzo

sociale pagato dalla collettività.

Per far questo si istituiscano immediatamente agenzie specializzate di

report trasparente leggibile dall'uomo comune buon padre di famiglia anche

analfabeta, che evidenzino secondo una formula contabile concordata con il team di

questa commissione popolare costituenda,  le eccessività o i virtuosismi dei

rapporti / qualità resa e costi sostenuti - gravati sulla comunità, di ciascun ente

pubblico, direttamente facente parte degli apparati governativi statali, regionali,

provinciali, comunali, militari, governativi classici, ma anche di quelli

direttamente collegati, quali sanità, istruzione, previdenza, banche, giustizia,

esazione, e fisco.

Si provveda poi a selezionare tutto ciò che serve da tutto ciò che non può

servire nello stato in cui si trova, e lo si separi da tutto ciò che è invece

utilmente attivo ed utilizzato dalla società.

Si provveda a classificare, classificare, giustificare insomma tutti ciò che

non serve per il suo stato di attuale inutilità sociale e lo si ripensi in modo di

poter trovare la sua futura ricollocazione in una formula di rilancio che trasformi

la sua attuale inutilità in una futura utilità sociale.

Si provveda a promuovere il riassetto dei luoghi aperti al pubblico, e gli

uffici svolgenti attività pubblica, dando loro un'immagine aperta e non chiusa,

serena e non contratta, ordinata e non disordinata, ma soprattutto positiva e non

negativa, volgendo tutte le caratterialità direttive ed impiegatizie del settore

pubblico verso un atteggiamento coscientemente e sinceramente più aperto verso il

pubblico che deve servire.

Si provveda a studiare procedure che minimizzino i tempi procedurali sino

alla loro decimazione invece che verso la loro costante amplificazione, come si

verifica nello stato attuale, in quasi tutti gli uffici pubblici e para-pubblici.

Si provveda a fornire ciascun individuo dei mezzi necessari al mantenimento

della propria dignità a far data immediata, provvedendo a creare politiche

altamente incentivanti i nuovi contratti lavorativi nell'immediato, anche se a a

costo di acquisirne le risorse relative attingendone le risorse a scapito delle

attuali eccessive formule previdenziali, invero impossibili e irraggiungibili e

quindi di fatto insostenibili da parte della società.

Si provveda infine a creare degli organi di sorveglianza costituiti dalle

stesse agenzie di rating statale all'uopo create, al fine di mantenere costanti i

ritmi di ottimizzazione di tutti i ministeri, minimizzati, e di favorire quindi la

creazione tendenziale di un avanzo di bilancio piuttosto che un deficit.

Queste ed altre considerazioni è necessario adottare, perché in difetto,

nessuno potrà sostenere il confronto verso i propri figli quando ci chiederanno?

Papà, perché abbiamo perso l'Italia che era nostra da ormai tanti anni?

Istituzione F.L. Cinisello


sabato 11 agosto 2012

Vetralla Cura I Turisti

Giunto davanti al sagrato in prossimità della porta della chiesa di santa Maria del soccorso di Cura mi accingevo a far entrare la vecchietta da me accompagnata nel luogo di culto raggiunto. Dove altro avrei potuto parcheggiare se non nella pertinenza ecclesiastica? Ma uscito in attesa che la persona finisse il suo raccoglimento, recatomi al bar da Cancellieri antistante per un cappuccino, le bariste, indaffarate per i molti clienti, mi avvisavano che una vigilessa mi stava facendo la multa. Uscii subito per chiedere spiegazioni ma .. Voila la persona aveva già lasciato il foglietto rosa e si era dileguata.. Ecco che cercatala la trovai e chiesto spiegazioni mi venne risposto che esisteva divieto di sosta su tutta la piazza... - ma io ero sul sagrato della chiesa e non sulla piazza pubblica - non ci fu niente da fare e quindi spostai la macchina un po più avanti... Ma ecco che la vigilessa mi incalzava.. Nonostante avessi spiegato che avevo la vecchietta in chiesa e i soldi vicino al cappuccio.. Non mi consentiva di lasciare li la macchina.. Dove era appena andata via un'altra macchina parcheggiata.. Ove non sussisteva nessun segnale orizzontale e oltre la fantomatica piazza non meglio delimitata e indetificata. Lasciato il mio mezzo per un momento mi recai ostinatamente a recuperare almeno soldi e cappuccio ma ecco che la feroce vigilessa entro nel bar da Cancellieri e ad alta voce mi intimava di spostare la macchina.. Ecco che allora mi precipitai fuori esclamando alle bariste: "non farete molti affari di questo passo".. E poi rimossi la mia vettura come ordinatomi. Tutto ciò non apparirebbe stranissimo se non per il fatto che io nei quaranta anni precedenti avevo sempre parcheggiato in quei luoghi e in quei modi senza aver mai intralciato nessuno e senza aver mai preso biasimo da chicchessia.
Nel giorno seguente tornai a Cura per entrare in farmacia e sostai in questo luogo periferico rispetto la piazza per il tempo necessario a prelevare i farmaci occorrenti.. Ma ecco che da lontano scorsi la impavida vigilessa dirigersi a passo risoluto verso la macchina per multarla... Allora prevenni il fatto spostando la vettura in altro luogo davanti ad un bar.. Ma tutto inutile, la vigilessa continuava a muovere a passo sempre più minaccioso verso di ne: mi aveva preso di mira ...
Questo racconto é per dare l'idea di quanto pessime siano le direttive date dai dirigenti comunali o di quelli della polizia locale alla propria dipendente: hanno trasformato letteralmente un posticino notorio per la sua tranquillità e proverbiale accoglienza in un covo di serpi agguerrite verso il turista che porta loro solo soldi. Niente di più controproducente verso i contribuenti che presto vedranno le loro mete commerciali disertate per questa incivile caccia al turista bisognoso delle infrastrutture di parcheggio inesistenti.
Trattandosi di comportamento capestro e coattivo sarebbero ravvisabili gli estremi di una forma di truffa pilotata verso il turista, che attratto dai negozi e dalla chiesa senza pero infrastruttura di parcheggio abilitata e sufficiente, si vede poi multato anche per la sua semplice fermata.

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mercoledì 18 luglio 2012

I: Burocrazia borbonica italiana: il vero cancro dell'economia

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-----Original Message-----
From: faccionet@gmail.com
Date: Wed, 18 Jul 2012 11:11:09
To: <faccionet.retedi@blogger.com>
Reply-To: faccionet@gmail.com
Subject: Burocrazia borbonica italiana: il vero cancro dell'economia

Italia imrpdottiva somma le ore lavorate di Germania e Francia e produce meno di Spagna.
Oltre crisi bancaria, giustizialismo borbonico, iper burocrazia fiscale, appalti, informatica, e su informazione e istruzione, sindacale, partitica, politica, associazionistica, commercialistica, ecc. ha come cancro economico fondamentale l'ineffettivita' del lavoro svolto. La gente somma in busta presenze, errori, danni, assenteismo, inutilità causate alla propria azienda o ente pubblico come fosse una cosa normale. Le aziende dopo l'essere colpite da tassazione sociale complessiva superiore a qualsiasi possibile giustificazione logico-aritmetica lo è anche dal malcostume delle ore - dipendente pagate il doppio se non il triplo del dovuto. Se a ciò si somma l'industria del fallimento architettata per far chiudere le aziende sane senza vero motivo per per fomentare l'industria della truffa, o delle start up o dell'invasione straniera promossa dalle regioni, non si intravedono prospettive accettabili dagli imprenditori onesti e indifesi.
Il trend dell'uccisione delle pmi continua anche per favorire lo sviluppo delle società quotate in borsa che devono tendere ad una crescita continua obbligata richiesta dai parametri-locomotiva inventata dagli strateghi tedeschi di Basilea. Se pensiamo infine che siamo obbligati dal contratto Prodiano a pagare un debito secolare mai pagato prima da nessuno stato, in solo pochi anni, eletti per una strana coincidenza, tra i pochi paesi a doverlo fare per primi, e con un valore delle proprie quote sociali dimezzato rispetto a quello della Germania, si chiude il quadro di prevedibilità catastrofica certa ancora da avvenire che investirà il nostro paese. Le riforme vere devono tendere a correggere questi valori e non solo il compitino dei conti in ordine svolto dai governi tecnici o meno. L'apartiticita' e la democrazia diretta di rete sono gli uniici strumenti che potranno correggere i nostri questi nostri cancri che altrimenti resterebbero perenni. E inutile che il Borbonico Napolitano critichi il dilettantismo dei politici della sua repubblica burocratica borbonica, é per primo lui che non si rinnova e che non compie riforme negli apparati da lui presieduti quale giustizia ed esercito. Prova ne sia la sua decisione di dare nulla osta sul vendere le caserme agli stranieri per farne alberghi. Ef
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giovedì 12 luglio 2012

Inoltra...


Alzi la mano chi sa che presso i Comuni è possibile firmare per un
Referendum abrogativo parziale sulla legge per le indennità parlamentari
(Art. 2 L. 31/10/1965, n. 1261).
Ben pochi, credo.
Si tratta di un referendum, si, l'ennesimo referendum che però
ha un fine più che nobile: il taglio degli stipendi della casta politica.
La raccolta firme si concluderà il 30 luglio 2012
(termine per la presentazione al Comitato promotore 31/07/2012).
Cosa occorre fare? Nulla di più semplice: recarsi presso il proprio Comune ed andare a firmare.
Provate però anche a domandarvi come mai questa notizia non è passata sui giornali.
Ci sarà un connubbio tra i finanziamenti elargiti alla carta stampata e la casta politica?
Meditate gente.
Nel frattempo, con qualsiasi mezzo,DIFFONDETE LA NOTIZA! 
E poi dopo fate un salto in Comune.
Ci vogliono 500.000 firme altrimenti avremo perso l'ennesima buona occasione
per agire concretamente.
Ma attenzione, la notizia è poco nota e quindi dovete diffonderla!
Se condividete questa iniziativa andate a firmare all'ufficio ELETTORALE
 Cordiali saluti

lunedì 9 luglio 2012

Parlare-decidere-fare

E' assolutamente cretino essere tenuti in gabbia da poche persone che meriterebbero di solo essere socialmente evirate.

Anni di attesa per una banda larga che non arriva mai, anni di attesa per un social conference esistente in cina da secoli come imqq, che in Italia non sbarca mai. Anni di attesa per un servizio luce, gas acqua onesto e non depauperante. Anni di attesa per un servizio telefonico unico e pulito come quello della vecchia stipel, che è stato ammazzato dai piranhas del marketing di accenture che hanno fatto pagare milioni di consulenze a telecom per isolarci nell'arena caotica delle offerte in libera concorrenza, inutili e incomprensibili.

Ma da chi siamo pilotati, da sadici sociali che vogliono solo mettere in difficoltà anziché semplificare il sociale? Solo perché quella italiana è una civiltà pacifica ed onesta fatta di generazioni specializzate nel lavoro e non nella traduzione di termini contrattuali astrusi, incomprensibili e soprattutto basati su servizi inconsistenti, mal ricevuti, e mal gestiti?

L'Italia è il paese del cartello del cartello del cartello. Poveri intermediari inutili della sostanza altrui che si interpongono sino a tre livelli tra il prodotto e il consumatore. Privati direte voi? No statali, oppure dirigenti di aziende appartenenti ai poteri forti detentori dell'oligopolio del dominio della nostra nazione:

1 -  mediavisivi, 2 - telefonici, 3 - industriali, 4 - politici, 5 - giuridici, 6 - fiscali, 7 - medico-farmaceutici,  8 - ludici, 10 - artistici,  11 - previdenziali, 12 - statalisti-amministrativi, 13 - statalisti-insegnanti, 14 - industriali-alimentari, 15 - industriali-non-alimentari. 

Ognuno di questi poteri contribuisce a serrare cartelli contro la libertà individuale e la formazione degli individui. Con la perenne sottomissione delle persone essi ottengono il mantenimento del loro cartello e dell'insieme della macchina di controllo.

Le altre classi popolari quali 16 - Lavoratori-laureati, 17 - lavoratori-non-laureati, 18 - PMI-alimentari, 19 - PMIi-non alimentari, 20 -Grandi-logistici-distributivi, 21-piccoli-logistici+distributivi, 22 - reti di artigiani-specializzati, 23 - artigiani - indipendenti, 24 - altri autonomi, 25 - agricoltori-pastori . 26 - cooperrative-sociali  sono tutte classi non ben rappresentate e non ben tutelate nel parlamento nazionale d europeo.

Ora, in un clima di repressione come quello Montiano, ove nessuno può neanche più esprimere la propria opinione altrimenti fa calare lo spread (Squinzi) io direi anche basta su tutto questo.

In un paese ove un comico (Grillo) ha il potere di mobilitare la massa ingenua continuando a ripetere - hanno paura di noi - che non valuta nemmeno in minima parte lo strapotere tenuto dal pool  di poteri forti che ci domina in sinergia con i poteri forti internazionali della global governance, ed in più non sa da che parte cominciare a dare forza alla gente comune che gli dona cibo fatto con le proprie mani anziché comprato o anziché contributi di partito, è giunto il momento di far scoccare la scintilla.

Eccola qua: tobin tax mondiale, votazioni democratiche gestite dai bar di Lottomatica, nuova costituzione mondiale - altro che secessione: votazioni in rete mondiale, eliminazione dei filtri di internet, eliminazione delle intercettazioni  telecom-giuridiche. 

Il potere siamo noi che abbiamo le idee.

Parliamo, decidiamo, facciamo. Parliamone, subito, sempre, tanto e con tutti.

E,F. 9-7-2012

Non c'è più tempo da perdere e il populismo senza idee non serve a niente: che ognuno di noi tiri fuori le sue idee.